Opposizione all’attacco sul Magalini. Paolo Martari, Graziano Tovo, Alessandrino Dal Maso, Luciano Zanolli e Renzo Piazzi hanno definito una scenetta tragicomica quella in corso sull’ospedale Magalini con regia, sceneggiatura e attori interamente prestati da PdL e Lega Nord.
“Fa impressione che i massimi responsabili della Sanità Regionale continuino ad alimentare la commedia degli inganni, con pessimi risultati. E a livello locale tutti si mostrano comunque sempre ligi, obbedienti e ossequiosi alla verità rivelata dai loro referenti regionali. Non considerando invece che l’atteggiamento subalterno sino ad ora tenuto porterà gravi danni a Villafranca nel momento in cui la resa dei conti tra PdL regionale e Lega veronese verrà al pettine. Cioè tra poco. Stando al deficitario bilancio regionale ed all’ulteriore taglio di finaniziamenti da Roma a Venezia, a nessuno può sfuggire che per poter avere a Villafranca un ospedale che si possa dire tale (cioè che sia d’eccellenza, funzioni bene, sia economicamente sostenibile e sia il riferimento per oltre 100.000 utenti) bisogna chiuderne altrove almeno due da 300 posti letto. Non basta richiamare il fatto che il finanziamento pubblico sia destinato espressamente al Magalini e che quindi possa essere speso solo a tal fine. Tutti confidiamo che l’ospedale verrà realizzato. Purtroppo, per quanto presto sia, sarà sempre tardi. Ma tutto questo gioco delle parti ha un solo obiettivo: gettare un po’ di fumo per distogliere l’attenzione dal problema centrale, che è quello di sapere quale “contenuto” avrà il nuovo “contenitore”. Sarebbe molto più semplice e serio se l’Assessore Coletto dicesse una volta per tutte quali reparti lui vuole che vengano portati a Villafranca, senza frasi evasive in politichese. Questa sarebbe una seria base di ragionamento e di confronto, a cui tutti potremmo contribuire, valorizzando finalmente il ruolo del Comune, che non può essere sempre costretto a subire l’effetto delle mitiche “schede regionali” decise da altri a Venezia. Visto però che la maggioranza comunale non c’è più, tutte le (molte) anime del centrodestra pensano di andare avanti così fin dopo le elezioni e tenere in piedi la commedia fino ad allora? Sono passati tanti, troppi anni e forse i Villafranchesi non sono più disposti a credere alle favole”.