“L’unità del centro destra è come la Bella di Torriglia che tutti la vogliono e nessuno la piglia.” Così il Consigliere Comunale dell’Udc Nicola Terilli. “Il detto sulla bella di Torriglia è possibile trasferirlo sul dogma dell’unità del centro destra villafranchese: tutti lo vogliono ma nessuno lo piglia e, di fatto, è un desiderio solo apparente da dare in pasto ai futuri elettori. Non passa giorno che non si susseguano dichiarazioni, di questa o quell’altra sponda del Tione, che non auspichi, inneggi all’unità del centrodestra. La storia è maestra di vita, si dice: in passato divisi si è già perso. A queste nobile dichiarazioni d’ intenti non seguono fatti. L’unità è un valore assoluto solo se il candidato è quello che dico io e, se quello che dico io non è gradito all’altro, ecco che della stessa unità si può fare volentieri a meno. A nessuno viene in mente che prima di decidere come si sta insieme è forse più opportuno capire perché si sta insieme. Quali progetti, idee intendiamo condivider per sottoporle al giudizio degli elettori? I programmi sono carta straccia e non sono importanti per raggiungere l’unità del centro destra? Viene prima la scelta del sindaco e dopo come la pensiamo su viabilità, qualità della vita, servizi sociali, ruolo di Villafranca nel comprensorio, l’Ospedale ed altro? L’unità del centro destra è la diretta conseguenza di cinque anni di amministrazione insieme o no? Dopo cinque anni di scelte condivise in base a quale slalom dialettico spieghiamo agli elettori che non stiamo più insieme? Per l’iracondia del timoniere o magari perché il Borgomastro Bavarese ha deciso di lanciare un Opa sul Castello Scaligero? Abbiamo trascorso anni a discutere, approfondire il Pat e il progetto denominato “Chievo”;non ne parliamo più perché d’improvviso siamo diventati dislessici e non capiamo più perché siamo stati insieme? Qualcuno si è posto il problema che amministrare significa dare risposte concrete ai bisogni del territorio? L’unità passa anche attraverso la capacità di dare continuità e coerenza a quanto elaborato insieme in questi cinque anni. Non vi può essere unità se si deroga alla coerenza per personalismi o ambizioni individuali. Chi ha a cuore l’unità del centro destra, cominci a dimostrare in consiglio comunale che è in grado di trovare l’unità su atti politici che ha condiviso sino a poco tempo fa. Il resto è solo accademia e fumo negli occhi agli elettori che, come hanno testimoniato le ultime elezioni, penalizzano chi alle parole non fa seguire i fatti”.