Ecco le risposte dei candidati a sindaco alla terza domanda: favorire il lavoro per le aziende locali e servizi
Martari: «L’Ente pubblico ha vincoli. L’affidamento diretto si fa solo sotto certe cifre. Già interagire in maniera elettronica invece che cartacea è un vantaggio. Insisto sullo sportello unico. Esiste ma bisogna migliorarlo. Le imprese che devono avviare un procedimento amministrativo dovrebbero trovare il Comune come interlocutore principale, per semplificare il compito. Favorire l’aspetto formativo delle persone che operano. Aumentare gli indirizzi formativi scolastici per diventare nuove leve per il mercato del lavoro. Migliorare le relazioni comune – impresa con un ufficio relazioni col pubblico specifico e anche attraverso l’introduzione di nuove start app che possano incentivare i nuovi soggetti produttivi di Villafranca. E’ vero che virtualità è importante ma la realtà è che i negozi e le imprese chiudono.Villafranca deve essere più attrattiva, anche per rilanciare il comparto commerciale»
Pecoraro: «Burocrazia uccide. Lo dice la confcommercio. Tavoli di condivisione. Sentire gli imprenditori quali sono i lacci e laccioli che li bloccano. Materie delicate ma ci vuole coraggio. E’ necessario turnover? Si fa. Bisogna motivare i dirigenti. Devono sentirsi protagonisti dell’azienda Comune. Sportello Unico. Quando uno deve aprire un’azienda ha una lista enorme di sportelli burocratici a cui rivolgersi. Uno perde la voglia prima di cominciare. Se si riesce a farlo in atri paesi, non vedo perché non si possa fare anche da noi».
Tumicelli: «Nuovo portale internet dove all’interno si può creare home banking per pagare tasse, imposte, pagamenti che costano tempo all’azienda e spese inutili, ore in colonna per pagare. Un’applicazione per mettere in rete pubblica amministrazione con azienda o privato che ora si trova davanti un muro. Di là in tempo reale deve esserci un dipendente pubblico formato allo scopo per un contatto immediato e diretto con le imprese. Mette in rete l’offerta con la domanda di lavoro. L’assessorato alla semplificazione è fondamentale se vogliamo guardare al futuro».
Bicego: «L’ho vissuta sulle spalle la burocrazia come azienda e alla fine ti sembra di essere scema. Potete fare internet e sportelli unici ma se non li rendete possibili non serve a nulla. Chi è in un ufficio pubblico deve essere a disposizione veramente. Il cittadino deve poi essere in grado di muoversi su internet. Provate ad andare sul sito del Comune per trovare una delibera o il bilancio comunale. O siamo al servizio del cittadino o ci prendiamo in giro».
Faccioli: «Non servono maghi. C’è già la legge per la massima trasparenza degli atti pubblici e velocità per il rilascio di certificazioni. Siamo tra i pochi comuni che hanno fatto sportelli unici per le imprese. E molti altri sono in programma per agevolare le aziende. Purtroppo ci sono sempre nuove norme che pongono ulteriori incombenze. E’ evidente che serve un tavolo di concertazione. Sinergia tra enti e imprese per il rilascio della autorizzazioni. Abbiamo lanciato il progetto Diogene ma le imprese non lo stanno usando. Fatto progetti artigiani – Comune. Uno può avere la giornata storta, ma in Comune le professionalità ci sono, come all’Ufficio tecnico e ai Tributi, che sono i luoghi con cui vengono più a contatto le imprese».