L’opposizione di Centrosinistra accusa il Comune di aver tolto l’Imu con una mano e messo l’aumento Irpef con l’altra. La maggioranza replica che le due misure non sono correlate. Ne è scaturito un dibattito acceso in consiglio comunale con momenti caldi e altri che si sono trascinati. Perchè spesso sembra un dialogo tra sordi. Riccardo Maraia (Villafranca sei tu): «Parlare di bilancio di previsione a metà novembre è anacronistico. Eravamo pronti a giugno ma mancavano le definizioni normative su Tares, spending review, tagli da 1 milione e 300 mila euro oltre a 200 mila euro per costi della politica. I trasferimenti dallo Stato erano nel 2008 7,5 milioni e ora 2,7. Ma non abbiamo tagliato i servizi, mantenendo, per esempio, il contributo 1 mil 90 mila euro alle materne e quello per i nidi. Grande attenzione al recupero dell’evasione tributaria. Per il 2013 è previsto un recupero di 575 mila euro. E’ un bilancio di assestamento nel senso che tutte sono voci reali in quanto entrate oramai consolidate e spese effettive. Il rispetto del patto di stabilità impone un saldo positivo di 1 milione 975 mila euro. E, pur nelle ristrettezze, ci sono opere pubbliche in settori importanti».
Paolo Martari (Martari sindaco): «E’ ora della lettera a Santa Lucia non di predisporre gli impegni di un’amministrazione. Impegno c’è stato, ma l’aspetto politico negativo resta. L’obiezione mossa sin dall’inizio è che l’ esenzione Imu sulla prima casa è stata un’operazione politica che ha premiato, perché Faccioli ha vinto le elezioni, ma questa scelta ha moltiplicato la tassazione sul reddito, mettendo le mani nelle tasche dei cittadini con l’addizionale Irpef».
Maraia: «E’ stato previsto l’anno scorso, non per chiudere questo bilancio».
Martari: «Avete sempre giustificato questa scelta come se fossero due binari distinti. Invece è una somma di soldi, di entrate. L’abbiamo contestata allora e anche nel momento in cui l’amministrazione, che ha vinto le elezioni, ha introdotto di nuovo l’Imu dicendo che era un fatto tecnico. Ma i fatti dicono di no. Scelta incoerente rispetto alla politica precedente. Doveva diventare strumentale ad ottenere il rimborso dallo Stato. E’ una politica furba, per ricercare oggi un gettito a cui si era rinunciato l’anno scorso. Se dovesse arrivare dovrebbe andare a contribuire a generare un utile. Quindi la proposta è che se arrivasse la sorpresa positiva, queste risorse non vengano impegnate a diminuire il debito dell’ente, ma in un momento così venisse usato in una fase di investimento. Dovrebbe ridurre l’addizionale Irpef. Se è vero quello che dice Maraia, non c’era bisogno di aumento Irpef. Se invece togliendone una ne aggiungi un’altra e viene confermata, allora per perequazione e coerenza deve essere ridotta».
Maraia: «Hai mescolato due esercizi finanziari diversi con regole del gioco diverse. Che è stata finanziata l’esenzione dell’Imu prima casa con l’Irpef è una favoletta. Essendo uno dei 6 comuni che non hanno applicato l’Imu prima casa dovremmo avere dei complimenti. Abbiamo fatto una delibera non furbesca ma nell’interesse dei cittadini. Seconda rata è facile che venga rimborsata, ma in via prudenziale l’abbiamo legata alla eliminazione dei mutui. L’estinzione anticipata dei muti è atto di forza responsabilità, Abbiamo ereditato un’amministrazione con 35 milioni di debito. Una cifra folle che incideva per 3 milioni 800 mila euro all’anno. Abbiamo ridotto di 11 milioni l’indebitamento pur facendo 25 milioni d opere pubbliche. Oggi la quota incide per 2,1 milioni. Sono mutui accesi decenni fa con tassi fissi che ora sono folli. Così si liberano risorse per i servizi. E’ una scelta fatta per consegnare alle generazioni future un’amministrazione meno indebitata. Dal 144% siamo scesi al 94%».
Sindaco Mario Faccioli (Pdl): «Siamo in una situazione di difficoltà economica e il principio è stato di distribuire il carico fiscale sulla comunità il più equilibrato possibile mantenendo i servizi. Se non faccio pagare l’Irpef devo tagliare i servizi. Se lo Stato mi toglie 5 devo aggiungerli io. E’ una scelta matematica. Basta che mi dite cosa volete togliere per eliminare l’addizionale Irpef. Ma voti no e quindi puoi dire quello che vuoi. Non voglio far pagare ai figli gli errori del passato. Quando hai un bilancio di 26 milioni e mutui per 34 qualsiasi azienda è fallita. E qui è un’azienda che non può fallire perché dà servizi alla comunità. In questo momento deve erogare servizi, non fare investimenti e se li faccio avviene andando a trovare i contributi dove ci sono. Le regole finanziarie sono cambiate e non voglio lasciare che ai problemi ci pensi chi verrà dopo mentre adesso mi faccio bello. E’ giusto che tutti paghino in funzione del reddito e per i servizi generali che ricevono. Non solo quelli che hanno la casa. Abbiamo una delle tassazioni più basse della provincia di Verona senza tagliare i servizi. Purtroppo il sindaco deve fare il ragioniere. Ad andare a prendere soldi in banca è facile per tutti. Bisogna saper amministrare senza avere i soldi. Noi siamo bravi e lo facciamo»
Isabella Roveroni (Pd): «Dopo l’autoelogio del sindaco, ora qualche criticità. Sappiamo che non si può eliminare l’addizionale Irpef senza toccare i servizi. Ma ridurla sì. Già i miei predecessori avevano espresso negatività sulla esenzione prima casa perché dopo si è stati costretti ad aumentare l’Irpef. Le cifre dicono questo. Scelta sbagliata che si paga anche quest’anno. Il piano triennale delle opere pubbliche è apprezzabile perché non è il libro dei sogni ma un po’ minimalista. Non esageriamo a dire di essere virtuosi per non accendere mutui. Vedo scuola d’infanzia per 2,5 mil di euro. Non entro nel merito dell’utilità. Nelle risorse previste per finanziare quest’opera non è possibile introdurre quanto previsto da uno dei piruea Zanolli? Per Dossobuono c’è poco. Non c’è grande attenzione verso la frazione più popolosa. La scelta migliore è destinare la somma dall’Imu a investimenti. Troppa austerity ci fa morire».
Maraia: «Perché prima avete votato contro l’esenzione, poi contro la reintroduzione?».
Sindaco: «Fate considerazioni senza parlare di numeri, non hanno senso. Non so che bilancio fa a casa sua. Non c’è in bilancio la restituzione dell’Imu. Piruea? Ma allora se il privato non fa partire il Piruea la scuola non si fa. Non si è convenzionato e quindi non ha nessun obbligo. Voi non avete messo a bilancio la voce gestione delle opere previste coi Piruea. Quando si fa un’opera, come l’ex Metropol, costa 440 mila euro all’anno. Per le scuole pensiamo ai poli per diminuire i costi e aumentare la funzionalità. A Dossobuono speso 6 milioni in 5 anni, nessuno ha mai fatto tanto».
Marco Dall’Oca (Villafranca sei tu): «La passata amministrazione ha detto che aumentava l’’Irpef prima di votare. L’Imu l’ha tirata via quando c’era, non poteva farlo un anno prima. Dobbiamo cercare di sopravvivere con lo Stato che continua a cambiare le regole del gioco. Mantenere i servizi è un successo».
Luca Zamperini (Lista Tosi): «Siamo favorevoli all’estinzione di mutui in questo momento. Però non demonizziamo l’accensione di mutui che sono serviti per fare opere di cui ha beneficiato tutta la cittadinanza. Era un contesto diverso. Quando votammo il rendiconto avevamo chiesto, a fronte di una scelta importante, la tassa di soggiorno e una sui grandi eventi che attirano un sacco di gente. Rilanciamo questa idea di chiedere un 5%sui biglietti dei grandi eventi per avere risorse da investire sul territorio. Ci asteniamo sperando che possano essere colte le nostre proposte. Se il Comune ha bassa tassazione è perché molte amministrazioni da anni hanno lavorato in questo senso e anche per la qualità dei servizi».
Martina Pasetto (Forza Villafranca): «Il mio è un voto positivo perché concordo con la politica di ridurre l’indebitamento. Da abitante di Dossobuono, i 6 milioni investiti negli anni scorsi sono visibili ed è giusto, visto le scarse risorse, prendere atto che ci siano anche altre frazioni di cui occuparsi. Naturalmente riservando sempre l’attenzione necessaria. Meglio, poi, un programma di opere pubbliche più snello ma realistico invece che tante idee che poi non vengono portate avanti».
Cordioli Adriano (Pdl): «Nessun cittadino pagherà l’Imu perché nel bilancio non c’è. Non si possono mettere a bilancio cifre ipotetiche. Non si può pretendere di abbassare il gettito Irpef con la restituzione Imu che non è certa. Se l’Italia avesse meno debito pubblico avrebbe più risorse. Gli interessi vanno a incidere sulle risorse da destinare ai servizi».