Se il Comitato è soddisfatto, l’epilogo negativo della vicenda Chievo/parco del Tione a cui erano legate le sorti degli impianti sportivi oltre che dell’area verde, ha lasciato l’amaro in bocca a molti Villafranchesi. Anche tra i politici non di maggioranza. “Ho vissuto l’esito di questa vicenda con stupore, incredulità e anche rabbia – commenta Giuseppe Pecoraro, che in Primavera non c’era e che qualche settimana fa si era astenuto quando il progetto era tornato in aula -. Non solo perché un progetto presentato come ambizioso non ha trovato sbocco ma soprattutto per il modo quasi grottesco con cui si è messa la parola fine. In questa storia c’è la tutta la fotografia di quello che la politica non dovrebbe fare. Ma certi costumi fanno fatica ad essere abbandonati. Purtroppo con questi risultati che non fanno altro che allontanare ulteriormente i politici dalla gente. Questo progetto poteva e doveva essere portato a Venezia almeno un anno fa senza bisogno di passare per il consiglio comunale, senza bisogno di atti di forza. La maggioranza ha riportato in aula il progetto e lo ha approvato. Ma mancava il presupposto fondamentale, ovvero che il Chievo fosse ancora disposto a farlo. Male, molto male. Perché ci si doveva assicurare delle intenzioni del Chievo. Ci si doveva assicurare se in questo periodo in cui il Chievo, avendo fatto nel frattempo altri investimento a Veronello, era ancora disposto a investire anche su Vilalfranca. Avremmo evitato questa figuraccia non solo a chi sta in politica ma soprattutto a Villafranca”.