Oggi, nella Sala Rossa del Palazzo Scaligero, l’assessore all’Istruzione Marco Luciani ha presentato il progetto “Non troppo piccoli per parlare di alcool”, campagna di sensibilizzazione e prevenzione contro l’abuso di alcool fra i giovanissimi.
L’iniziativa è promossa dall’Associazione Nazionale di Azione Sociale. “Affronta il problema del consumo di alcool che si pone già a 11 anni, secondo quanto riportano le recenti statistiche italiane – spiega Bitto -. Abbiamo cominciato ad approfondire la questione dell’alcool rivolgendoci ad esperti in materia e abbiamo capito che per fare sensibilizzazione si doveva partire dalle scuole medie, perché è in questo contesto che il problema comincia a farsi sentire. Gli incontri illustreranno i pericoli dell’uso eccessivo prima dei sedici anni e avranno le testimonianze di ragazzi che hanno sperimentato questo genere di dipendenza. Fino ad ora il progetto è stato esposto in diverse scuole, fra cui quelle di Vigasio e Povegliano Veronese e a maggio andremo a Villafranca”.
Recenti studi dimostrano che il consumo di alcool da parte dei più giovani non è solo un problema di enorme gravità, ma è anche uno dei più sottovalutati. L’abuso fra i minorenni è una costante capillare, non fa distinzione di sesso, cultura o ceto sociale. In Italia il primo bicchiere è consumato a 11 anni, la media europea e di 13 anni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità mette in guardia: “sotto i sedici anni il sistema nervoso non è ancora completamente sviluppato” e non è in grado dunque di sopportare quantità ingenti di sostanze alcoliche. Ecco perché la campagna illustrerà in maniera chiara le conseguenze fisiche e psicologiche dell’alcolismo, mettendosi in prima linea nella lotta contro una delle peggiori piaghe della società odierna.
“Il Veneto è tra i primi posti in Italia in questa triste classifica – commenta l’assessore Luciani -. Le scuole veronesi sono sempre state attente a questa tematica, ma il lavoro fatto non è mai sufficiente. Per questo motivo è di fondamentale importanza che alcune associazioni si occupino di iniziative preventive per il bene della collettività. Il lavoro di A.N.A.S. si dipana su due diversi fronti, che comprendono la spiegazione dei rischi che comporta la dipendenza da alcool e l’illustrazione di modelli di divertimento alternativi e soddisfacenti. Sebbene il progetto sia già approdato in alcune scuole durante l’anno scolastico in corso, intendiamo rilanciarlo nel mese di luglio affinché gli istituti possano inserirli nel Piano dell’Offerta Formativa”.
La responsabile Anas del progetto Carla De Zordo: “La relazione parlamentare del 2013 è piuttosto preoccupante poiché si evince che l’Italia è ai primi posti in Europa per il consumo di sostanze alcoliche. Le conseguenze della dipendenza da alcolici fra i più giovani vanno dai cali di rendimento fino ad atteggiamenti di violenza e aggressività. Il consumo di alcool diventa ora un mezzo di trasgressione ed esaltazione per combattere la monotonia”.
Annalisa Tiberio (responsabile Ufficio Interventi Educativi dell’Ufficio scolastico provinciale): “Molti ragazzi sono spinti al contatto con l’alcool da uno spirito d’emulazione che si innesca, ad esempio, dai social media.Non bisogna sottovalutare l’educazione al tempo libero. I ragazzi devono imparare a divertirsi, come è loro diritto, ma in modo sano”.