Ci sono voluti quattro anni di lavoro per arrivare ad avere finalmente un regolamento condiviso per la gestione degli impianti sportivi. Tutti entusiasti? Quasi, alla fine clamorosamente a non votare a favore è solo il sindaco Faccioli. «C’era una convenzione vecchia di decenni – spiega l’assessore Roberto dall’Oca – dove non venivano esplicitate tutte le problematiche relative all’uso degli impianti e che non era nemmeno più in linea con le norme vigenti. Ci siamo informati anche negli altri comuni. Abbiamo numeri da grosse città. Circa 6 mila iscritti, 60 associazioni sportive che in alcuni casi sono presenti nei campionati maggiori. Non era facile mettere a punto un testo condiviso. La particolarità dei nostri impianti è che alcuni sono di proprietà del Comune, altri della Provincia e altri di enti morali come a Quaderni».
Tre le regole fondamentali: chi lo utilizza deve essere iscritto negli albi delle associazioni comunali, il 50% degli iscritti essere residente e il 30% del contributo sarà erogato solo quando i tecnici, dopo il sopralluogo, certificheranno che gli impianti sono stati mantenuti come si deve. «Ringrazio le varie consulte e i presidenti delle associazioni sportive che contribuiscono a una gestione sensata facendo risparmiare soldi all’ente. Impianti utilizzabili dai nostri cittadini con le finalità sociali».
Paolo Martari (Centrosinistra): «Positivo che si giunga a normare l’utilizzo. Percorso figlio di una serie di riflessioni di chi l’attività sportiva la gestisce e la promuove e quindi sperimenta in prima battuta cosa vuol dire l’impegno per far giocare i bambini. Il problema vero sono le manutenzioni».
Franco Pennacchia (Gruppo misto), Marco Dall’Oca (Villafranca sei tu) e Adriano Cordioli (Pdl) hanno fatto un plauso a segretario, responsabile dell’ufficio sport e all’assessore per aver messo insieme tutte le realtà del Comune con una fisionomia di fondo dove hanno la priorità i ragazzi. «Ottimo lavoro a più mani. Un regolamento che potrà aiutare le società ad andar d’accordo ed usufruire meglio degli impianti».
Un accordo storico tra le parti che sembrava riscuotere il consenso unanime. Invece al momento del voto succede quello che non ti aspetti. Il sindaco invoca principi valoriali e non è d’accordo e si astiene. Il capogruppo Pdl Adriano Cordioli lo invita garbatamente a tornare sulle sue decisioni. Lo stupore nelle dichiarazioni di Marco Dall’Oca e Paolo Martari. La cosa finisce qui, sembra una comica, ma è un precedente pericoloso: ora chiunque in maggioranza potrà non votare a favore senza sentirsi accusato di essere un traditore.