Agli impianti sportivi di Dossobuono è andato in scena l’ennesimo atto criminoso. Questa volta con risvolti molto più pesanti rispetto al passato. Infatti intorno alle 21circa, dei malviventi si sono introdotti nella palazzina spogliatoi e, approfittando dell’assenza dei giocatori che si stavano allenando e dei Dirigenti che erano in segreteria, hanno messo a segno l’ennesimo furto che ha riguardato alcuni telefonini, dei portafogli con denaro e documenti, dei capi di abbigliamento e, cosa inconsueta ma ancor più grave, hanno rubato l’automobile di un giocatore.
“Credo che sia ora di fare riflessioni molto serie coinvolgendo istituzioni e forze dell’ordine per contrastare questi eventi criminosi che oramai non ci danno più tregua – commenta Rinaldo Campostrini, presidente dell’Olimpica Dossobuono e consigliere comunale con delega alla frazione – . L’aria che si respira sta diventando oramai molto pesante. Un clima insostenibile anche alla luce di quello che si sente sui media nazionali dove i cittadini si organizzano per cercare di difendersi da questa grave forma di discriminazione”.
Sull’episodio prende posizione anche l’assessore Roberto Dall’Oca che ha già fissato un incontro per lunedì prossimo in sala giunta con i presidenti delle Polisportive, Carabinieri, Polizia Municipale, per discutere su come affrontare questo problema.
“Stavolta – dice – si è oltrepassato il limite. Mai era successo di subire il furto di un’auto. I piccoli atti vandalici vengono subìti e mal digeriti ma ora si alza l’asticella e la risposta deve essere altrettanto importante. Avevamo fatto, come Amministrazione, un progetto di allarmi e video sorveglianza per tutti gli impianti e se questo verrà ritenuto necessario lo attueremo”. Lo stesso Dall’Oca ha subìto la rottura del lunotto dell’auto per due volte in quindici giorni e l’Amia ha trovato la sua valigia con i documenti in un cassonetto dell’ immondizia in Zai a Verona. “Il sentore comune e gli organi di stampa riportano quotidianamente la voglia dei cittadini di farsi giustizia da soli – sottolinea -. “Io sto con Stacchio” è diventato slogan comune, e per quanto mi riguarda condiviso, ma non voglio tornare al far west. Ai palazzetti dello sport vogliamo promuovere e praticare sport non fare ronde notturne o insegnare a sparare ma comunque convinti che è ora di mettere la parola fine a questa situazione.”