«Un impianto moderno, che assicura un servizio sempre più accurato a beneficio di migliaia di cittadini e a salvaguardia dell’ambiente». Così il presidente di Acque Veronesi Niko Cordioli ha commentato l’inaugurazione del nuovo impianto di depurazione, ultimo stralcio dell’intervento complessivo nel comune di Nogarole Rocca. Un investimento da oltre 3 milioni di euro. Alla presentazione, avvenuta in località Pradelle, erano presenti i membri del Consiglio di amministrazione di Acque Veronesi, Niko Cordioli e Paola Briani, oltre al sindaco di Nogarole, Paolo Tovo, e a numerose autorità del comprensorio. Il nuovo impianto, situato a sud della zona artigianale industriale di Nogarole Rocca, è al confine con il fosso Gamandone. Il depuratore, già collaudato poche settimane fa, ha una potenzialità che permetterà di servire fino a 4000 abitanti (successivamente ampliabili a 8.000). «Grazie all’esperienza maturata – ha aggiunto Cordioli – saremo in grado di garantire anche in questo impianto un elevato standard di qualità, sia tramite gli alti rendimenti (oltre il 95% di rimozione degli inquinanti biologici) sia, per mezzo del sistema di disinfezioni UV che garantisce l’abbattimento dei parametri batteriologici. E’ stato infatti incrementato il rendimento depurativo della qualità delle acque immesse nell’ecosistema. I processi di smaltimento costituiscono l’ultimo anello della catena di un sistema di convivenza uomo-ambiente in tema di acqua. Ringrazio chi mi ha preceduto per aver avviato la realizzazione di quest’opera. Noi investiamo in questi interventi ma la Regione deve fare la sua parte. Abbiamo bisogno di finanziamenti ma, nella realtà, ci deve ancora erogare 8 milioni di euro già destinati». Al fine di collettare i reflui provenienti dal centro del capoluogo, è stato realizzato un impianto di sollevamento in via Roma che, tramite una tubazione lunga 875 metri, invia i liquami nella fognatura a gravità di via Molinare. Sono stati realizzati inoltre 412 metri di condotte fognarie nelle vie Malaspina e Torre Storta, entrambe confluenti nel nuovo impianto di sollevamento di via Malaspina (sono stati appositamente predisposti 15 allacci per collegare gli edifici già esistenti). Un aspetto importante della nuova infrastruttura è rappresentato dal collegamento con il vecchio depuratore comunale che, in un recente passato, aveva mostrato problemi di inadeguatezza e sottodimensionamento (ora è stato dismesso). Collegamento reso possibile grazie alla costruzione di due impianti di sollevamento telecontrollati in via Santa Chiara che, tramite una condotta lunga 683 metri, servirà anche la futura lottizzazione denominata “Porta della città”. Il nuovo depuratore riceve i reflui civili prodotti nei centri abitati di Nogarole e Pradelle ed i reflui industriali prodotti dalla ZAI. Con l’attivazione dell’impianto è stata inoltre dismessa la fossa Imhoff sita in via Roma che serviva il centro del capoluogo di Nogarole Rocca. Un investimento quindi che riveste un duplice importante aspetto: economico, in considerazione della ragguardevole cifra investita, soprattutto in un periodo di crisi che attanaglia le aziende e le pubbliche amministrazioni e ambientale: verrà infatti da oggi garantito un servizio migliore, con notevoli benefici per il territorio e per la collettività.
«Si tratta di un’opera di straordinaria valenza, attesa da anni – ha commentato il sindaco di Nogarole Rocca, Paolo Tovo – . I cittadini di Pradelle e Nogarole, dopo anni di disagi vedono finalmente risolti i problemi di scarico delle fognatura. Le aziende del nuovo polo industriale hanno da oggi la possibilità di collettare i propri reflui alla nuova infrastruttura. Ci sarà un nuovo impulso per gli insediamenti degli impianti industriali sul territorio grazie a questo nuovo servizio».