L’aeroporto Catullo di Verona ha registrato 392mila passeggeri, in crescita dell’11,2% rispetto a luglio 2015, confermando il suo ruolo di primo scalo charter sul territorio nazionale. Nei primi sette mesi dell’anno i principali vettori per volume passeggeri sono stati Volotea, Ryanair e Neos, che assieme hanno totalizzato il +35% del traffico complessivo aeroportuale.
L’Italia e l’Inghilterra rappresentano i due maggiori mercati, seguiti da quello tedesco.
“L’aeroporto Catullo di Verona si riconferma il primo scalo per traffico charter nazionale – ha dichiarato Paolo Arena, Presidente della società di gestione (nella foto) – . Siamo particolarmente fieri per i volumi raggiunti che evidenziano un traffico in netta ripresa. Il Catullo, reagendo attivamente alle nuove dinamiche del segmento charter, che in questi ultimi anni si sono evolute a seguito della congiuntura internazionale, ha saputo comunque cogliere le nuove opportunità valorizzando la crescita del mercato spagnolo, seguito da quello italiano e greco. In forte crescita anche il segmento charter di lungo raggio per destinazioni quali Cancun, Santo Domingo, Zanzibar e Nosy Be”.
Dati positivi che si inseriscono nel Sistema aeroportuale del Nord Est (Venezia, Treviso, Verona) che ha registrato nel solo mese di luglio oltre 1,7milioni di passeggeri, un incremento dell’11%, con oltre 170mila passeggeri in più rispetto a luglio 2015. Nel periodo gennaio-luglio 2016 il Sistema aeroportuale del Nord Est ha totalizzato complessivamente 8,5 milioni di passeggeri, con un incremento del 9,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con oltre 730mila passeggeri in più, ancora una volta superiore all’andamento nazionale che si assesta al +5% circa.
“L’analisi dei dati riferiti ai singoli aeroporti conferma l’importante crescita di tutti gli scali del Polo aeroportuale del Nord Est.” – ha dichiarato Enrico Marchi, Presidente di SAVE – . Siamo orgogliosi degli ottimi risultati raggiunti, che premiano il lavoro e l’impegno del nostro Gruppo nell’ambito di tutte le unità di business e assecondano progressivamente le previsioni di sviluppo del traffico in un’ottica di sempre migliore servizio. Forte impulso allo sviluppo del traffico del Marco Polo è stato determinato dalla crescita del segmento di lungo raggio che conferma il ruolo strategico dello scalo, rispondendo non solo alle esigenze del territorio, ma cogliendo anche la crescente domanda di un’area più vasta in ambito europeo”.