Sulla questione piscine il dibattito in aula ha toccato momenti di alta tensione. Il Centrosinistra aveva presentato in agosto un’interpellanza nella quale, tra le altre cose perché molte ora sono superate, si chiedeva all’Amministrazione se le tariffe di accesso all’impianto della piscina comunale saranno accresciute dal nuovo gestore (è questo un dato essenziale del PEF e della convenzione tra Comune e concessionario), quale sarà il futuro dei lavoratori dipendenti di Leosport ed, in particolare, se il bando che il Comune intende pubblicare prevederà le cosiddette “clausole sociali” a tutela dei lavoratori attualmente impiegati da Leosport, per quali ragioni l’amministrazione comunale, visto il positivo riscontro avuto dall’avviso per manifestazioni d’interesse alla gestione pubblicato circa un anno fa, a cui hanno risposto 12 società, ha valutato il project financing come opzione più conveniente per l’Ente comunale, la cittadinanza e l’utenza dell’impianto, per quali motivi l’amministrazione di Villafranca abbia atteso il mese di agosto 2016, cioè a ridosso della scadenza del periodo di gestione, per annunciare, con grave ritardo, l’intenzione di dare corso al project financing in questione (sempre che non dipenda dalla precedente amministrazione Zanolli…, strumentalmente pretesa causa di ogni male villafranchese).
E qui il sindaco Faccioli è partito all’attacco: «Mi portate a polemizzare. Ad agosto? Ma le leggete le delibere? Partiti nel 2009 e ci sono gli atti pubblici. Come mai quando c’eravate voi non eravate così puntuali sulle cose? Prima di cadere la giunta Zanolli diede vita all’associazione delle associazioni. Per noi illegittimo. E’ sembrato un modo per aggirare il problema della gara. Né nel 2007 né prima poteva essere prorogata la gestione alla Leosport. Abbiamo pensato di migliorare la struttura perché nel comprensorio molti Comuni pensavano a fare la piscina. Ora sarebbe stato comodo demandare alla prossima amministrazione. Così abbiamo pensato non a un semplice affidamento di gestione ma a un intervento importante altrimenti nel futuro sarebbero stati necessari 9/10 milioni per rifare quella coperta. Nessuno avrebbe preso la gestione con interventi di manutenzione straordinaria da fare. Ci siamo presi anche una denuncia. Quindi da punto di vista della correttezza amministrativa non accetto lezioni. Ci siamo presi un tempo ragionevole perché non sappiamo quante ditte parteciperanno alla gara. Abbiamo chiesto precisazioni su tutto, per le tariffe si va in gara con quelle attuali non interpretabili. Sarà un partenariato che va avanti 30 anni e la struttura dovrà essere mantenuta efficiente e migliorata. Per il personale si è preso un impegno morale di salvaguardare le professionalità all’interno della piscina. E l’ampliamento speriamo che sia propedeutico ad aumentare i posti di lavoro. Zanolli è l’origine di tutti i mali. Siete stati tre anni a governare e ne avete combinate di tutti i colori. Faremo denuncia per abuso d’ufficio».
Secca la replica della capogruppo Pd Isabella Roveroni: «Il sindaco ha pronunciato parole gravissime. Il sindaco inizia bene e poi gli parte l’embolo. Dategli un litro di camomilla. Se non si calma comincio a fare la matta anch’io. Quella delibera fu un atto di indirizzo a cui dovevano seguire altri atti. Purtroppo non abbiamo avuto il tempo e ci pensò il Commissario. Ci diedero l’imprimatur il segretario e il vice che è lo stesso di adesso. La razio alla base era di avvalersi delle capacità delle associazioni, la stessa che avete seguito voi. Ma quello che conta davvero è che abbiamo indicato altre priorità. Era meglio mettere i soldi per le scuole. Per la piscina bastava fare la manutenzione senza creare altri spazi acqua, spa ecc.».
Di nuovo il sindaco: «Soldi nelle scuole ne abbiamo messi tanti e ne stiamo mettendo ancora. E’ facile dire faccio ma bisogna dire come. Me ne frego delle critiche. Noi abbiamo i nostri programmi e li portiamo avanti trovando le risorse per farlo».
A questo punto Paolo Martari annuncia il voto contrario del Centrosinistra: «Abbiamo appena dato prova in Provincia di compartecipazione di scelte e di lavoro di squadra per tutelare il nostro territorio e ora il sindaco urla perché non si è qui a battergli le mani. Si vedono sempre i fantasmi del pregresso. Votiamo contro perché se non fanno piscine e la supervia del Capitello si hanno a disposizione 2,5 milioni. Quante cose puoi fare con quei soldi? La vostra è una scelta rispettabile ma non condivisibile. Chiediamo rispetto per le nostre posizioni. E’ un investimento fuori luogo in questo contesto».
Luca Zamperini (Lista Tosi): «Ci sono aspetti positivi come marciapiedi di Alpo, riqualificazione via del Capitello, estinzione dei mutui. Perplessità sulle piscine, ci sono anche altre priorità come la viabilità. Astenuti».
Martina Pasetto (Forza Villafranca): «Non si può rimanere ciechi davanti a problematiche legate alla parte vecchia della piscina che è degradata. Per coerenza con la posizione di bilancio, però, ci asteniamo».
Marco Dall’Oca (Villafranca sei tu). «Un voto a favore ma sofferto. Quando si è in maggioranza a volte bisogna pagare dazio. Qui in parte, perché ci sono opere importanti e attese come Caluri e Alpo, Quaderni. Destinare l’avanzo alla piscina non mi andava. Preferivo la divisione dell’intervento. La piscina è un problema ma non il problema. Non condivido certi atteggiamenti del sindaco. Concertare assieme deve essere metodo. Ma ha ragione sui voti preconcetti. Si vota a favore dell’Alpo ma poi no sul bilanci e quindi non si mettono i soldi».
Franco Pennacchia (Gruppo misto): «Voto positivo perché destinare 1300 alla piscina è tanto, ma per rimettere a posto l’esistente si spendeva comunque tanto».
Favorevoli anche Jessica Cordioli (Civica per Villafranca) e Cristina Froio (Giovani per Villafranca).
Conclusione del sindaco: «Nessuno mi ha detto cosa avrebbe fatto con i conti. Gestione vuol dire 2 milioni a carico del privato con la possibilità che ne chieda una parte al Comune perché le carenze della struttura comportano che un’ amministrazione se ne occupi. Era la scelta migliore per il futuro. Bisogna ragionare in base ai conti non su quello che piace o che si vuole fare. Bisogna preservare la serenità delle spese correnti».