«Sono cresciuto alla Juventus dove vige la mentalità che bisogna vincere e spero di trasmetterla ai miei compagni». Si è presentato così Moise Kean, baby attaccante del Verona. Ma la scena l’ha presa tutta il diesse Fusco che ha lanciato un appello: «Non facciamoci male da soli».
La giovane punta ha mostrato di avere idee chiare e tanta ambizione: «Ho 17 anni e ancora tanto da crescere ma non mi preoccupa. Mi alleno ogni giorno per giocare dall’inizio. Sono stato accolto veramente bene, ho legato con tutti visto che ci sono molti giovani. Il mister mi chiede di far gol e di aiutare il gruppo. Dipende molto da noi attaccanti. Pazzo è grandissimo attaccante come Higuain. Io guardo e imparo come ho sempre fatto. Dove mi mette il mister gioco. Penso solo a fare gol. Verona piazza importante, bellissima città. Non mi sono dato obiettivi di gol. Magari dico 10 e poi magari faccio 15. Paragoni con Balotelli? Mi piace come gioca, fuori dal campo è da rivedere. Raiola mi ha detto vai a Verona e spacca tutto. Impatto bellissimo al Bentegodi perché un tifo così è difficile trovarlo. Mi hanno applaudito molto ed è stato un motivo di orgoglio e di carica in più».
Il diesse si è mostrato fiducioso nonostante la batosta con la Fiorentina.
«Kean è stato l’ultimo arrivo di mercato, ma uno dei nostri primi obiettivi da quando abbiamo raggiunto la serie A – ha spiegato Filippo Fusco -. Non bisogna guardare la carta d’identità ma se i giocatori sono buoni. Kean è un esempio. Le nostre certezze ci arrivano dalla forza e il lavoro che si mettono in allenamento. Ci vuole equilibrio. Sembra che siamo già retrocessi. MI addolora l’atteggiamento verso mister Pecchia che ha messo a disposizione della società un grande bagaglio tecnico. E’ un grande lavoratore, grande professionista. La squadra ha mostrato anche in serie B un grande gioco. Ha la fiducia di tutti i giocatori. Verona è patrimonio della città, dei tifosi. L’anno scorso diffidenza, sfiducia e pesante contestazione nonostante sia stata la squadra più in testa. Siamo qui a dare il massimo per il Verona. Teniamoci stretta la serie A tutti insieme. Dobbiamo essere bravi tutti a gestire i momenti di difficoltà. Il Bentegodi deve essere il nostro fortino. La salvezza si raggiunge in casa. Conta l’atteggiamento. Bisogna far punti contro le squadre del nostro livello. Di partite ne puoi perdere tante ma devi provare a vincerne. Il nostro esempio è il Crotone dove si è fatto quadrato attorno alla squadra».