E’ arrivato il giorno della verità. Domani, domenica 10 giugno dalle 7 alle 23, saranno undici le liste (una in meno di cinque anni fa) che si presenteranno per contendersi i posti in consiglio comunale e assegnare la carica di nuovo sindaco. Per il voto è stato annullato il mercato dell’Antiquariato.
Cinque sostengono il candidato Roberto Dall’Oca (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Insieme si può, Villafranca Domani), due Isabella Roveroni (Progetto Villafranca, Idee in cantiere), e una Lino Massagrande (Noi per voi), Ennio Chiaramonte (Il Popolo della Famiglia), Clara Zanetti (Movimento Cinque Stelle) e Andrea Cordioli (Borgo Libero).
Gli Elettori ammessi sono 25.959 (m. 12.726, f. 13.233). Nel 2013 erano stati 25.091 (m. 12.283, f. 12.808).
Ricordiamo qui le principali regole da osservare. A differenza delle elezioni politiche, qui ci sono le preferenze da scrivere per scegliere tra i vari candidati consiglieri comunali quello che si preferisce.
UNICO VOTO – Tracciando solo un segno sul simbolo di una lista, si vota anche per il candidato alla carica di sindaco ad essa collegata.
DOPPIO SEGNO – Si può tracciare un segno sul simbolo di lista prescelto e sul nominativo del candidato sindaco collegato alla lista votata.
SOLO SINDACO – Si può votare un candidato alla carica di sindaco senza segnare alcun contrassegno di lista. In tal caso si intende validamente votato solo il candidato prescelto ed è esclusa ogni attribuzione di voto alla lista o alle liste collegate.
voto di preferenza – E’ la cosa più utile del voto amministrativo locale. Si può votare per un candidato alla carica di consigliere comunale, segnando il nominativo del preferito appartenente alla lista prescelta sull’apposita riga tracciata sulla destra di ogni simbolo, senza apporre alcun segno di voto sul relativo contrassegno. In tal caso, si intende validamente votata anche la lista cui appartiene il candidato votato nonché il candidato alla carica di sindaco, collegato con la lista stessa.
DOPPIA PREFERENZA – Come era già successo nel 2013, per favorire una maggior presenza femminile negli organi della politica, gli elettori avranno la possibilità di esprimere, se votano un uomo, un’altra preferenza per una donna. Quindi non due maschi o due donne contemporaneamente altrimenti il voto andrà solo al primo nome scritto. E devono essere della stessa lista altrimenti, anche qui, il voto vale solo per il primo nome.
voto disgiunto – E’ un’assurdità ma la legge lo permette. Si può votare un candidato sindaco e una lista ad esso non collegata. Si può votare un candidato sindaco e scrivere la preferenza su una lista ad esso non collegata. E’ il caso di chi vuole sostenere una persona amica o nella quale ha fiducia ma non vuole votare il candidato sindaco ad essa collegata.

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