Il primo consiglio comunale dell’era Dall’Oca si è aperto con la nomina di Lucio Cordioli presidente e come vice Franco Pennacchia (Maggioranza) e Lino Massagrande (Minoranza). Prima però un minuto di raccoglimento per ricordare l’ex vicesegretario comunale Mosè Baciga. Ma il voto non è stato unanime in maggioranza, segno che qualche ruggine sulla scelta dei protagonisti non è stata smaltita. Al momento dello spoglio curato dai consiglieri Bertolotto, Pennacchia e Roveroni, infatti, all’appello mancavano quattro voti (schede bianche). La seduta era stata introdotta da Lorettta Mazzi.
«Il nostro compito in consiglio è promuovere il benessere della comunità – ha commentato Lucio Cordioli – . Ci sono figure storiche. Ci sono nuovi, altri che a volte ritornano o è meglio che ritornino. Ai nuovi dico il popolo vi ha scelto e non importa se non avete esperienza o non conoscete la macchina comunale o la differenza tra determina e delibera. Nessuno nasce imparato. Importante avere il bene di Villafranca. La gente ci ha designato non per fare i fenomeno ma per disegnare il presente e il futuro della città. I cittadini hanno premiato col consenso l’unità di un’intera area politica omogenea e si aspettano impegno e reciproco rispetto tra chi dirà di sì e chi no motivando nel giusto modo. Mi auguro che nelle scelte strategiche ci sia unanimità. Camminiamo su strade che altri prima di noi hanno tracciato. Riconoscenza verso i sindaci che ho conosciuto. Ognuno ha cercato di fare del suo meglio. Ma ricordare anche chi mi ha preceduto. Lucio è uno di voi che avete chiamato a guidare l’orchestra ma i suonatori siete voi. Sono abbastanza certo che i dibattiti saranno corretti e il turpiloquio, gli insulti o le offese alla religione saranno estranee da questa sala. Segnalatemi gli errori che farò. Un grazie ai nostri dipendenti. La complessa macchina comunale potrà funzionare bene solo col loro impegno e dedizione. Il sindaco è stato bravo ad unire la coalizione ed ha ottenuto consenso notevole superiore alle aspettative. Grande merito suo ma anche di chi ha fatto un passo di lato. Sarà il sindaco ad avere più di tutti noi onori e oneri. Andrà aiutato e si faccia aiutare. Il vero leader non è quello che fa ma che fa fare. Cicerone disse che viviamo tempi malvagi. Non dobbiamo avere paura perché sono passati duemila anni e siamo ancora qui».