Quello che conta è dare l’esempio. Con questa motivazione è stata approvata la mozione presentata da Villafranca Domani e Lega per il test antidroga volontario degli amministratori locali.
A favore tutta la maggioranza, con un emendamento presentato da Adriano Cordioli (Insieme si può) a nome anche di Niko Cordioli (Forza Italia) e Franco Pennacchia (Fratelli d’Italia). «Il test sarà presso strutture sanitarie autorizzate a proprie spese, autorizzando la pubblicazione sul sito del Comune dei risultati e, per il futuro, con l’impegno ad adottare il protocollo che dovesse essere concordato e redatto dall’Ulss 9».
Franco Pennacchia ha invitato a non scaricare sempre tutto sulle istituzioni: «Dov’è la famiglia? Perché quando si prendono gli spacciatori il giorno dopo sono fuori? Bisogna eliminare la fonte, se no il problema non si risolve».
L’unico contrario è stato Andrea Cordiol (Borgo Libero): «Da operatore del settore non posso votare una mozione che non si basa su dati scientifici, ma anzi vanno contro. Farò test se vogliamo far passare il messaggio. Ma mi lascia perplesso come è stata costruita. A quali sostanze nuove fate riferimento? Se vogliamo dare il buon esempio chiamiamo le cose col loro nome. Su che dati vi basate? Quelli ufficiali fanno cadere i vostri dati all’istante. Tra gli studenti la percentuale è 1/5 e da dieci anni non cresce. Fa rabbrividire la proposta della Donazzan del test obbligatorio he costa mezzo milione di euro e può avere conseguenze dannose. E’ propaganda elettorale Chiedete ai rappresentanti di istituto in quali progetti educativi sono coinvolte le nostre scuole. La percentuale è minima. In quali azioni è coinvolto il nostro Comune e quanti soldi investe?».
Critica anche Isabella Roveroni (Pd): «Potevate trovare una sponda anche in noi che non siamo disgraziati che si drogano dalla mattina alla sera. Invece la Lega ha voluto cavalcare questo problema serissimo accreditandosi come l’unico che ha a cuore sicurezza e i valori. E’ arroganza politica. L’è era,entro è un cerotto sulla piaga. Non so se lo farò anche se ho solo dipendenza da dolci. Credo che la vita personale professionale e politica di tanti di noi parla da sola. Smettiamola con questa retorica. Ci asteniamo. Non usciamo perché è tema importante e va affrontato con serietà».
Puntuali le risposte. Jacopo Foroni (Lega): «Chi si assume l’onore di rappresentare una comunità deve assumersi anche l’onore del test. A Cordioli dico che nel 2018 l’analisi della dott Guadagnini parla di 1674 studenti intervistati e 305 (20%) sostengono di aver fatto uso di droga. Il 43% ist superiori ha programmato attività di prevenzione specifiche. Ma fosse anche 1% bisogna intervenire. Non deve esserci droga nelle scuole. Non si può dire che i dati sono bassi. A Roveroni dico che sono indignato. Non siamo superficiali e non facciamo propaganda su temi così importanti».
Vincenzo Tedesco (Villafranca Domani): «Mozione della Lega? Veramente l’abbiamo proposta noi come a Verona e in altri paesi. E’ stata condivisa con la Lega. Poteva uscire con chiunque. Non c’è stata nessuna cosa strana che volesse spaccare la maggioranza».
Assessore Anna Lisa Tiberio: «I dati della Guadagnini sono dati oggettivi. Non c’è scuola del territorio che non abbia inserito nei piani formativi progetti per stile di vita corretti, con metodologia didattica appropriata all’età. Tutti gli assessori sono impegnati a promuovere la legalità con percorsi interdisciplinari anche con le forze dell’ordine. Dal 2006 apertura sportello ascolto, ma ci sono anche i servizi sociali. Occasioni anche di incontrare persone coinvolte nella droga come è successo oggi ai ragazzi del Medi (nella foto) con l’esperienza portata da Giorgia Benusiglio che nel 1999 venne miracolosamente salvata grazie ad un trapianto di fegato, dopo aver assunto una piccola quantità di ecstasy. I giovani devono essere testimonial. Messo fondi che daremo alle scuole nella loro autonomia per progetti non calati dall’alto. Proposta Donazzan la vedo come grande grido d’allarme. Iniziamo da amministratori a dare l’esempio perché poi si possano portare anche i ragazzi volontariamente dopo un percorso adeguato formativo. Potenziamo la prevenzione».
Presidente Lucio Cordioli, che si è già sottoposto al test: «Merito della mozione è di aver portato in evidenza questo problema e lo dimostra la grinta che tutti avete emesso nella discussione».
Assessore Nicola Terilli: «Dotare forze dell’ordine dei mezzi necessari per contrastare il fenomeno. I Serd sono supportati dal bilancio regionale. Bisogna fare rete comune per progettare insieme azioni a favore dei nostri ragazzi, incentivando anche l’azione di cittadini e volontari. Test io l’ho già fatto in Provincia. Propongo di invitare qui i tecnici del Serd che spieghino la situazione villafranchese, le difficoltà che ci sono, l’evoluzione delle droga sul mercato».
Dall’opposizione anche due voti favorevoli. Clara Zanetti (M5S): «Ci sono diversi tipi. Chiedo la tempistica, i costi,il periodo di assuefazione. Se è una tantum non ha senso».
Lino Massagrande (Noi per Voi): «Per troppo tempo si è cercato di tenere il problema sotto la sabbia. Si è perso di vista il valore: dare un significato a chi rappresentiamo e all’immagine che dobbiamo dare di fronte ai ragazzi. Il punto è che dobbiamo dimostrare che per primi diamo l’esempio. Le percentuali non servono niente. Quando anche solo uno dei nostri figli si droga è un danno per tutti. Anche se le droghe sono tremila, è il gesto che conta».
Matteo Melotti (Pd) la vede diversamente: «Sono Serd perché sono dipendenze e non tossicodipendenze. C’è anche alcol, ludopatia. Il nostro ruolo è fare come ha fatto l’amministrazione che ha deciso di premiare chi leverà le macchinette togliendo la terra sotto i piedi a queste realtà. Qui sembra quasi una gara a chi ce l’ha più duro. Se c’è un problema si agisce sul Dup mettendo risorse sui progetti idonei e a sostegno delle fasce deboli. Bisogna agire sull’educazione. Quando l’hai messo al muro perché è degrado lo hai ancora di più emarginato. Quindi non farò alcun test perché percorso sbagliato. E ci credo poco anche scientificamente. Ci saranno 35 sostanze da cercare. Piuttosto raccogliamo i soldi e facciamo un premio per un ragazzo che si è liberato per la droga».
La chiusura del sindaco Roberto Dall’Oca che sgombra il campo da possibili ombre sulla maggioranza: «Nei capitoli sono state messe risorse importanti su prevenzione e progetti sulla legalità. Salute non ha colore politico. Tema importante che non mi piace spettacolarizzare perché c’è bisogno di concretezza. Un amministratore deve dare l’esempio e la mozione va in questo senso. Politicamente dico grazie a tutti i gruppi di maggioranza. Quando si presentano mozioni politiche ognuno è libero di farlo»