Il Centrosinisra non molla e chiede la sistemazione e il riutilizzo dell’area verde conosciuta come “ex campetto di via Zanini”, situato nel capoluogo tra le vie Milazzo e Volturno, da molti anni abbandonata a se stessa.
Questa volta la richiesta all’Amministrazione comunale, che ha sempre risposto negativamente con la motivazione che per giocare a calcio sarà attrezzato il parco del Tione e gli investimenti saranno fatti solo lì, è stata supportata da una raccolta di firme avvenuta davanti all’area verde in questione e successivamente porta a porta tra le famiglie del quartiere. In queste poche ore si sono presentate decine di persone di tutte le età prevalentemente residenti nel quartiere Madonna del Popolo. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo di avere 200 firme in pochi giorni (le firme sono 210 in prevalenza di abitanti del quartiere) – affermano i consiglieri comunali Matteo Melotti, Isabella Roveroni, Daniele Pianegonda e Paolo Martari -. Le persone, chiedono, attraverso questa petizione,che venga finalmente data una chiara identità a quest’area che è da molti anni di proprietà del comune di Villafranca di Verona. Nel rendering, allegato alla petizione, vi sono oltre al campetto da calcio (porte e rete perimetrale) anche panchine, alberi ad alto fusto e alcuni giochi per i più piccoli (ovviamente separati dall’area destinata al gioco del calcio). Sarebbe cosa auspicabile che venisse messa a disposizione della popolazione ed in modo particolare dei più piccoli in breve tempo anche in considerazione del fatto che gli interventi proposti non sarebbero particolarmente gravosi per le casse comunali”. Attualmente, esiste un prato incolto, privo di recinzione dove l’erba è spesso alta e anche i bambini più temerari devono giocare tra le deiezioni dei cani che alcuni cittadini, mai puniti, lasciano liberi nell’area. “Chiediamo, insieme ai residenti del quartiere di dare delle risposte – sottolinea il segretario Pd locale Stefano Corazzina – perchè lasciare quest’area in queste condizioni è una mancanza di attenzione verso la cittadinanza e soprattutto nei confronti dei più piccoli. Riteniamo anche che per abbassare gli eventuali costi di gestione si potrebbe cercare la disponibilità di persone del quartiere che potrebbero collaborare nella gestione ordinaria”.