Tiene ancora banco la polemica sulla mancanza di mascherine nelle farmacie a prezzo calmierato e sui cartelli polemici affissi. A sollevare il problema era stato Francesco Bitto, portavoce regionale dell’Ente del Terzo settore A.N.A.S.(Associazione nazionale azione sociale). Ora è arrivata la risposta di Federfarma, non formale ma accorata, attraverso la neo presidente Elena Vecchioni. Bitto, nella sua missiva, aveva espresso il proprio dissenso verso la polemica che stavano portando avanti alcune Farmacie con vari cartelli critici sulle mascherine a prezzo imposto. «Mi trova perfettamente d’accordo con quanto da lei evidenziato in riferimento al comportamento di alcuni colleghi dai quali sia personalmente che come rappresentante di Federfarma Verona prendo le distanze».
Inoltre Bitto aveva anche lanciato una proposta che si facessero carico di un gesto di cuore, donando le mascherine che hanno acquistato a più di 0,50 € a coloro che non hanno reddito da 2 mesi e che fanno fatica a mettere sul tavolo un “tozzo di pane”. La presidente Vecchioni ha specificato quanto fatto durante l’emergenza: «Federfarma Verona fin dall’inizio di questa delicata fase emergenziale , in linea anche con i dettami e le linee di indirizzo giunte dalle Federazioni regionali e nazionali , ha sempre indicato agli associati di non esimersi, ne’ tantomeno di interrompere la vendita dei dispositivi di sicurezza, cercando le soluzioni piu’ economiche e fruibili per l’utenza, in un contesto, le assicuro di difficilissima reperibilita’ degli stessi, cercando di tutelare in ogni modo il tessuto sociale, nell’ambito del quale purtroppo sempre piu’ spesso si osservano casi, come quelli da Lei citati, di persone che versano in grandi difficolta’ economiche. Moltissime farmacie hanno donato le suddette mascherine propria sponte a persone ed Enti per lo piu’ socio assistenziali che non avevano i mezzi per procacciarsele. Inoltre moltissime farmacie, nonostante che il Protocollo sottoscritto a livello nazionale fra il Commissario di Governo e le Associazioni Sindacali di Categoria della filiera distributiva preveda la possibilita’ di ottenere un” ristoro” per il differenziale di prezzo fra le mascherine cedute a prezzo ribassato (0,50+iva) ed il reale costo d’acquisto sostenuto, hanno gia’ comunicato che rinunceranno a tale rimborso per lasciare i fondi a questo accordo relativi, al Commissario di Governo che avra’ quindi maggiori risorse a disposizione da destinare ad altre finalita’ assistenziali. Sara’ in ogni caso mia cura informare e condividere con i colleghi associati le sue giuste considerazioni e i suoi ringraziamenti per chi comunque, e per fortuna sono i piu’, hanno svolto e stanno svolgendo con il massimo impegno e sensibilità il proprio servizio in favore della collettività».