Dopo l’emergenza Covid viene riproposto il progetto “CRU9”, finanziato dalla Regione Veneto e dedicato alla prevenzione, contrasto e riduzione del rischio bullismo e cyberbullismo. Il progetto, il cui acronimo sta per “Cyber relationship ULSS 9”, è stato al centro dell’incontro nella sala consiliare del Comune di Villafranca da parte del Comitato dei Sindaci del Distretto 4 – Ovest Veronese dell’ULSS 9 Scaligera, presieduto dal sindaco di Sona, Gianluigi Mazzi. Il “CRU9” è stato radicalmente rivisto con il lockdown, che da una parte ha imposto uno stop delle attività dal vivo in programma e dall’altra ha portato molte persone a utilizzare in maniera intensiva dispositivi digitali, modificando le proprie abitudini a comportamenti. Un utilizzo che inevitabilmente espone gli utenti alle tante insidie della rete: dalle pericolose e assurde challenge che coinvolgono i più giovani, alla dipendenza da giochi online, fino agli aspetti più violenti dei social network, come il body shaming e il cyberbullismo.
«In tale contesto – spiega l’educatore Michele Sartori che ne ha curato la presentazione – la formazione nell’ambito della tecnologia digitale assume un’importanza sempre maggiore, per capitalizzare competenze e buone prassi già presenti nel Servizio Educativo Territoriale e far acquisire ai cittadini la capacità e la consapevolezza necessarie per rapportarsi in maniera critica ai nuovi media e all’utilizzo degli strumenti informatici».
Per tale ragione è stata creata un’unità funzionale, composta da educatori territoriali già attivi sul territorio, che in prima istanza ha permesso di creare connessioni con professionisti del territorio (avvocati, pedagogisti clinici, psicologi, media designer) che potranno diventare partner dell’iniziativa. «Questa equipe – spiega l’assessore Nicola Terilli – si pone l’obiettivo di fare da collegamento con il territorio e i servizi per dare una risposta sistemica ai cittadini, attivando reti, servizi e percorsi codificati tra specialisti, garantendo la presa in carico, implementando e rendendo accessibili i servizi già presenti per fornire una valida alternativa a quanti manifestano comportamenti devianti o di dipendenza tecnologica».
Gli specialisti di CRU9 fungeranno inoltre da osservatorio del continuo e rapido evolversi tecnologico, attivando e sostenendo le progettualità del territorio.