Il Castello di Villafranca è diventato oramai sede privilegiata per manifestazioni in tempo di Covid. Così anche il candidato governatore Luca Zaia e il leader del Carroccio Matteo Salvini hanno scelto Villafranca per l’unica kermesse ufficiale elettorale radunando tutti i candidati del Veneto.
«Le nostre liste hanno un unico slogan: l’impegno continua – ha iniziato Zaia -. Siamo l’ unica amministrazione in Italia che ha deciso di non mettere le mani nelle tasche dei veneti. Se ci hanno riconosciuto che siamo stati bravi a gestire l’emergenza Covid con la nostra sanità non è fortuna. Mi piange il cuore che in altre regioni non abbiano la stessa possibilità di guarire di chi è in Veneto. I test rapidi lanciati da noi ora sono adottati in tutta Italia. Non vogliamo sussidi per stare in casa a guardare la televisione, ma sostegni per creare lavoro. Sembra che sia un problema lavorare, produrre 150 miliardi di Pil all’anno, ma portarsi via 20 miliardi dei veneti non è un problema». Poi il cavallo di battaglia, l’autonomia. «Zaia spreca i soldi per i referendum, dicevano. Invece sono stati usati per una lezione d’autonomia data a tutta Italia. Quella della Lega non è secessione ma attuazione della Costituzione. E’ un’assunzione di responsabilità, per Roma è una sottrazione di potere. Se fossimo stati in autonomia con la scuola queste figuracce dello Stato non le avremmo mai fatte. Questo Governo da oltre un anno non ci dà risposta. Noi fatto tutto quanto ci è stato richiesto. Portato a casa le Olimpiadi quando tutti si mettevano a ridere e ho voluto la chiusura a Verona all’interno dell’Arena in mondovisione. Noi non diciamo faremo, vogliamo ma abbiamo fatto, abbiamo scelto, abbiamo deciso» .
Poi un appello al voto: «Lasciate perdere i sondaggi. Bisogna andare a votare come se ci mancasse un voto per vincere».
Appello raccolto anche da Salvini: «Abbiamo due liste, Lega e Lista Zaia, che fanno il 60% e sono in competizione? Il problema è di Pd e 5 stelle che in due non fanno il 20% e sono al Governo. Ma bisogna andare a votare. Le elezioni le vinci a fine voto. Simbolo di efficienza, concretezza, bellezza e innovazione. Basta vedere cosa è stato fatto in Veneto che sembra inutile fare campagna elettorale. Al Pd invidio solo che non hanno problemi di distanziamento sociale quando fanno gli incontri e manifestazioni perché ci pensa l’elettorato a distanziarsi. Un anno al governo coi 5 Stelle ho cercato di fare il massimo e difenderemo quel poco ottenuto come l’abolizione della legge Fornero. Una battaglia contro quelli del no. Ministro Azzolina? E’ il peggiore dal dopoguerra ad oggi. I fatti lo dimostrano: sta per ripartire la scuola e ancora non si sa cosa fare e lei attua un appalto da 44 milioni di euro per i banchi con le rotelle. Il voto è un riconoscimento al miglior governo italiano e anche tra quelli europei ma è un piccolo mattoncino per l’Italia. Il Pd ha votato contro il modello Genova ed ora vanno a riempirsi la bocca all’inaugurazione del ponte. Andrebbe applicato in tutta Italia, senza lacci e burocrazia. Abbassando le tasse riparte il lavoro e si abbatte l’evasione fiscale. Quando torneremo al Governo firmeremo subito l’autonomia che abbiamo già sottoscritto tra tutti gli alleati. E giù le mani dalla famiglia con mamma e papà senza discriminare nessuno perché ognuno vive la sua vita privata come vuole ma nessuno deve usare i bambini come oggetti. Immigrati? Li fanno sbarcare perché sono buoni e generosi non invece perché guadagnano miliardi. Appena abbassato il bonus i buoni e generosi sono spariti in gran parte. Quando torneremo non entrerà più nessuno per mare e per terra. Il processo? Rivendicherò le promesse fatte ai cittadini e mi dichiarerò colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani».