Passo in avanti importante per la realizzazione della “Piazza di Alpo”. Il consiglio ha infatti approvato coi soli voti della maggioranza (eccetto Niko Cordioli della Lista Tosi) il progetto preliminare del complesso destinato a servizi di pubblico interesse con spazi esterni (piazza) a verde e parcheggio e l’adozione della relativa variante urbanistica.
«E’ un’opera dal costo previsto di 2milioni 985mila euro che, proprio per venire in contro alle richieste della frazione, non avrà alcuna compartecipazione privata – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Francesco Arduini -. Sono oltre 9mila metri quadrati di cui 4.700 di verde, 400 per area cani, 835 pavimentati, 63 posti auto e un edificio di 730 metri quadrati».
Su sollecitazione di Paolo Martari del Centrosinistra, è stata letta una lettera del Comitato di Alpo sottoscritta da 300 persone che, in pratica, chiedeva di fare un passo indietro e ritirare la delibera in quanto il progetto in discussione non era più aderente alle esigenze degli abitanti di Alpo visto che i bisogni della frazione nell’ultimo biennio non sono più gli stessi.
L’Amministrazione ha infatti previsto di destinare a quest’area tutti servizi essenziali, come una sala civica, farmacia, studi medici, banca e Poste. Ma dall’opposizione Paolo Martari e Lino Massagrande (Noi per voi) hanno fatto presente che questi servizi attualmente sono già sistemati in luoghi idonei e servono servizi che ad Alpo invece mancano.
Puntuale la risposta del sindaco Roberto Dall’Oca: «Mai nessuna Amministrazione ha avuto un iter di confronto su un’opera pubblica come stavolta. Un anno e mezzo di incontri, percorsi comuni e condivisione e alla fine abbiamo fatto sintesi tra le parti. Altro che atto d’imperio. Questo progetto riporta in gran parte le richieste promosse dai vari cittadini e associazioni. L’area verde è enorme, abbiamo ridotto all’osso gli spazi. La farmacia ha aperto in deroga avendo trovato solo uno stabile di 45 mq e gli studi medici chiedono nuovi spazi. Quindi è una destinazione essenziale, non superata. Eventualmente potrà diventare sede di associazioni e un piccolo bar. Sarebbe stato più facile fare come a Villafranchetta e far realizzare l’area ai privati avendo la Biblioteca in cambio della cubatura. Ci è stato chiesto a gran voce di tenere tutto pubblico. Così è stato fatto. Ma la gestione del parco e dell’area costa e quindi qui nessuno fa cassa».
Adriano Cordioli, a nome della maggioranza, ha aggiunto: «Abbiamo investito 50 mila euro per una progettazione condivisa con la gente. Quindi c’è una grande incongruenza da parte di chi chiede il ritiro. E’ solo un preliminare, nell’iter si può anche modificare se necessario. Ma si va avanti perché non buttiamo via i soldi dei cittadini».