Villafranca torna di nuovo in prima fila a combattere il Coronavirus. In relazione all’emergenza Covid-19, infatti, la Regione Veneto ha disposto da ieri la riattivazione dell’ospedale Magalini di Villafranca come “Covid Hospital” per la Provincia di Verona come a marzo (nella foto). Conseguentemente, in considerazione dell’evolvere dell’attuale scenario epidemiologico, è prevista la progressiva sospensione delle attività rivolte all’utenza esterna in base all’andamento dell’epidemia. Il Pronto Soccorso è stato trasformato in Punto di Primo Intervento (PPI) e viene dedicato pressoché esclusivamente agli accessi dei Covid positivi. I pazienti che direttamente accederanno al PPI, non trasportati dalle ambulanze del 118, verranno gestiti in percorsi distinti dai percorsi Covid+ e sulla base dell’emergenza sanitaria presentata, se non dimissibili, verranno trasferiti presso altri ospedali.
«L’attività ambulatoriale potrà avere una riduzione che si valuterà se potrà essere in parte compensata con l’aumento di prestazioni presso altre sedi – ha detto il direttore generale Pietro Girardi -. Rimane confermata l’apertura del Punto Nascite cui si potrà accedere dalla porta principale del Magalini previ i controlli previsti.
La piccola strenna natalizia per l’ospedale e il territorio è che i lavori per la messa in funzione della risonanza magnetica proseguono a ritmo serrato e prima di Natale, pensiamo il 21 dicembre, sarà operativa. In più ecco due nuovi primari. Giovanni Tonoli, direttore UOC Otorinolaringoiatria, è un ottimo professionista rubato al mio paese, Rovigo, anche se è veronese. Mauro Carlini, direttore UOC Anestesia e Rianimazione, è arrivato nel momento topico perché è una risorsa in più dal punto di vista anestesiologico e ha dimostrato subito capacità organizzativa importantissima».
Dopo l’invito alle persone ad uscire solo se necessario, hanno parlato i due primari.
«Ritorno a casa dopo 7 anni a Rovigo – ha spiegato Tonoli -. A Villafranca ho trovato un ottimo ambiente, colleghi disponibili e molto preparati. Ci sono alcune cose da sistemare ma la direzione è disponibile a farlo. L’obiettivo è mantenere l’attività ambulatoriale aperta per i pazienti che hanno necessità di esser trattati per altre patologie importanti.
«Molto contento del ruolo che sono stato chiamato a ricoprire – ha spiegato Carlini -. Serve forte spinta all’innovazione e all’aggiornamento. L’obiettivo è collegare questa realtà ospedaliera alla rete formativa della scuola di specialità per la valenza formativa della terapia intensiva Covid dove ho trovato grandissima professionalità».
Il sindaco Roberto Dall’Oca ha ringraziato sin d’ora i medici e tutto il personale per il senso di responsabilità e per il carico di lavoro enorme che si dovranno sobbarcare. «L’ospedale Magalini farà ancora la sua parte e lo farà per tutto il territorio. Speriamo sia l’ultima volta e che poi finalmente si torni a far crescere il nostro ospedale verso quell’eccellenza che ancora una volta stava dimostrando».