Il Pd torna a far divampare la polemica sul Magalini chiedendo a gran voce la riapertura dei servizi extra Covid per dare attuazione alla mozione votata all’unanimità dal consiglio comunale di Villafranca, poi emulato da altri comuni contermini. Lo fanno con un lungo comunicato ll consigliere regionale del Annamaria Bigon, i consiglieri comunali Martari, Roveroni, Pianegonda e Melotti e il segretario Stefano Corazzina.
«Villafranca ha fatto la propria parte. La scelta della Regione, che risultava comprensibile all’inizio del contagio, ora appare però immotivata e insieme all’Azienda ULS 9 devono fare chiarezza e definire in tempi rapidi la programmazione, in una logica che impegni ogni struttura ospedaliera a contribuire per far fronte ad eventuali nuove ondate pandemiche. Cittadini e territori di serie b non devono esistere nella sanità pubblica perchè, ricordiamoci che non tutti hanno le disponibilità economiche per pagarsi le visite o recarsi presso ospedali lontani. A fronte del ridimensionamento dell’emergenza pandemica tutti gli altri ospedali provinciali che ospitavano reparti Covid stanno tornando a svolgere le funzioni sanitarie a cui sono destinati. Come mai i pazienti Covid vengono indirizzati a Villafranca sia da altri ospedali pubblici della provincia che da ospedali privati?
L’esperienza maturata in questi lunghi e difficili mesi ci dice che ogni ospedale è in grado di curare gli ammalati di Covid, che sono aumentati i posti letto in terapia intensiva e che l’organizzazione ospedaliera è in grado di affrontare l’emergenza pandemica con il contributo di tutti gli ospedali provinciali, pubblici e privati.
Con la necessaria prudenza possiamo dire che non solo la seconda, ma anche la terza ondata sono ormai alle spalle. Tuttavia, le persone continuano ad ammalarsi anche per altre cause. Anche a Villafranca è quindi necessario riaprire i servizi attualmente non operativi e in particolare l’attività chirurgica, con i relativi posti letto di rianimazione e terapia intensiva post-operatoria. Solidarietà sanitaria significa che la cura di coloro che sono affetti dalla pandemia deve essere condivisa dall’intero sistema sanitario. Il Magalini deve rimanere un ospedale d’eccellenza che ha le carte in regola per svolgere tutte le funzioni che le schede regionali gli affidano. Per questa via, tra l’altro, potrà essere ancor più motivato il personale sanitario operativo, che è stato interamente dirottato sulla cura del Covid e che comincia a pensare e temere che Villafranca non offra prospettive professionali che non siano legate alla cura dei pazienti Covid».

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