Villafranca ha vissuto ieri la sua giornata dedicata al Risorgimento, secondo tappa di un programma di eventi denominato ‘’Memoria del risorgimento – I Comuni dell’Alto Mincio raccontano la storia’’ che dal 23 al 27 giugno propone una serie di appuntamenti a tema. Il cartellone rientra nel progetto “Paesaggio di battaglia. Visitare la storia. Museo Diffuso del Risorgimento – Alto Mincio” che coinvolge 12 comuni del Veronese e del Mantovano la cui storia è legata al mondo del Risorgimento. C’è stata prima la deposizione di una corona (nella foto) al monumento del Quadrato alla presenza del sindaco Roberto Dall’Oca, il vicesindaco Francesco Arduini, gli assessori Claudia Barbera e Nicola Terilli che hanno guidato una piccola rappresentanza. Un trombettista ha suonato il silenzio. Lucia Girelli ha curato un breve inquadramento storico.
«Una cerimonia molto ristretta, purtroppo non abbiamo potuto fare diversamente visto il luogo e il momento particolare» ha commentato Barbera. Poi la conferenza in Biblioteca comunale dello storico Carlo Saletti (nella foto) dal titolo ”Villafranca 1866: la battaglia sospesa”. L’intervento è partito dalla considerazione che si parla di una Battaglia non di cavalleria, ma che, tuttavia, ha avuto alcuni episodi di cariche a cavallo, tra cui quella alle formazioni al Quadrato comandate dal Principe Umberto del 24 giugno 1866 è la più celebrata. Nei pressi di Villafranca, infatti, giunsero quattro squadroni del reggimento Ulani. In mezzo al quadrato formato dal IV battaglione del 49ª fanteria della Brigata Parma,il Principe Umberto diresse la difesa contro l’assalto della cavalleria austriaca. Un episodio bellico così importante da diventare il più famoso. Il quadrato di Villafranca entrò così a far parte delle imprese eroiche nazionali, celebrato da scrittori e raffigurato anche nell’arte (nella foto).

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