Asilo sotto Verona e primaria (nella foto) recentemente ammodernata sotto Villafranca (come gli impianti sportivi). Una via inizia con un nome e cambia passando da un comune all’altro. I propri cari sepolti nei cimiteri di tre comuni e durante il Covid non si poteva… sconfinare. Sono solo alcuni paradossali effetti della divisione di Rizza sotto i comuni di Verona, Villafranca e Castel d’Azzano. Ma potrebbe arrivare la soluzione definitiva con un referendum dove i cittadini potranno esprimere la propria volontà decidendo se stare così o andare sotto un unico comune. Di questo si parlerà lunedì sera alle 20.30 a Rizza nell’incontro pubblico ‘’Ridisegniamo il futuro’’ al centro parrocchiale (sotto Verona). Oggi la presentazione in municipio a Verona. 1200 abitanti sono sotto Villafranca, 300 sotto Verona e 800 sotto Castel d’Azzano.
«Il percorso era iniziato, poi è stato fermato dal Covid – spiega il sindaco di Verona Federico Sboarina -. La politica vuol dimostrare che i tre sindaci sono allineati sul fatto di dare una risposta positiva alle tre comunità chiedendo alla gente di esprimersi sulla soluzione migliore».
Il sindaco di Villafranca Roberto Dall’Oca considera la serata di lunedì un’opportunità per i cittadini per capire come intendono gestire Rizza nei prossimi anni. «Amministrativamente ognuno pianifica il territori, ma non sempre la programmazione di uno collima con quella di un altro Comune. Non è che non si vuole dare risposte su certi temi ma è che non si riesce a trovare un minimo comune denominatore. I marciapiedi (nella foto il momento dei lavori) e la suddivisione dell’area parcheggi nella via centrale, invece, sono un esempio di collaborazione. Ci sarà dibattito all’interno della frazione, che c’era già stato a suo tempo e ognuno voleva rimanere sotto il Comune dove si trovava. Da sempre, a memoria, sono questi i confini anche se c’è stato uno sviluppo urbanistico che ha portato a questa anomalia».
Nel 75 Lugagnano era sotto Sona, Sommacampagna e Bussolengo e un referendum portò tutto sotto Sona.
«L’art 133 della Costituzione è la risposta che consente la riperimetrazione dei territori – sottolinea il sindaco di Castel d’Azzano Antonello Panuccio -. Difficoltà ci sono. Nel 1941 fu fatto con Vigasio ma dando vita a qualche stortura. La Chiesa è sotto Castel d’Azzano ma la comunione si fa sotto Vigasio. Così come la sagra è organizzata sotto Castel d’Azzano ma porta benefici a Vigasio. Le fognature, invece, sono tutte collegate a Castel d’Azzano. Un esempio di un buon lavoro comune».