Al Magalini di Villafranca mancano ancora i primari di Ortopedia e Cardiologia. Lo ribadisce in una nota la la consigliera del Partito Democratico Anna Maria Bigon dopo la risposta fornita dall’assessore De Berti, per conto dell’assessore Lanzarin, all’interrogazione, presentata a inizio maggio, sul ritorno alla normalità del nosocomio villafrachese, a lungo convertito in struttura Covid.
«Dalla Giunta ancora nessuna risposta sulle dotazioni di personale dell’ospedale di Villafranca e il rispetto di quanto messo nero su bianco nelle schede di quasi tre anni fa. Ad oggi mancano ancora i primari di Cardiologia e Ortopedia e non sappiamo quando saranno fatti i rispettivi concorsi, quello di Ortopedia oltretutto risulta scaduto da tempo. Dobbiamo mettere il Magalini in condizione di lavorare a pieno regime, ha un bacino di oltre 70mila utenti, è classificato come ospedale spoke-presidio di rete di primo livello’ e tale deve rimanere. Non abbiamo avuto alcuna certezza sulle tempistiche per il ‘ritorno alla normalità di tutti i reparti e servizi, così da rispettare quanto previsto dal Piano socio sanitario regionale 2019-2023 e come chiesto da due mozioni approvate dal Consiglio comunale di Villafranca. Manca personale e deve essere integrato, anche perché, con la chiusura legata alla trasformazione in Covid Hospital, molti medici specialisti, impossibilitati a svolgere le loro mansioni, se ne sono andati in altre strutture».
Nei giorni scorsi il sindaco Roberto Dall’Oca ne aveva parlato in consigli comunale: «Non darò mai una fiducia incondizionata né all’Ulss, né ai dirigenti, ma mi fido del lavoro fatto finora e dell’impegno messo. Lo verifico sul campo tutti i giorni. Per questo chiedo a tutti di fare squadra più che polemica. Il problema del personale è mal comune in tutti gli ospedali. Addirittura, recentemente, sono stati fatti concorsi che sono poi andati deserti e in alcuni ospedali privati sono state chiuse delle sezioni perché hanno perso collaboratori. Ad oggi la disponibilità del mercato del lavoro di medici specialisti è carente. Per quanto riguarda i posti attualmente non coperti presso il presidio, sono state attivate tutte le diverse tipologie di acquisizione dei medici che la pubblica amministrazione permette, al fine di dare tempestiva copertura al fabbisogno di specialisti, nelle more dell’espletamento delle procedure concorsuali regionali, che dovrebbero permettere appunto il reintegro dell’organico previsto. Nel merito è stato appena acquisito un neurologo proveniente da Peschiera, tre nuovi medici a Urologia, un Ottorinolaringoiatra proveniente da Azienda Ospedaliera oltre al reintegro di 4 pediatri e ad un infettivologo che sarà inserito una volta completato il preavviso dall’azienda di provenienza. Alcuni medici se ne sono andati per quanto hanno dovuto sopportare in periodo Covid e per la paura che questa struttura non ripartisse».