Il 3 Settembre ricorrerà il 40esimo anniversario della strage di Via Carini a Palermo, l’attentato di matrice mafiosa in cui persero la vita il generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa – allora prefetto della città – insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo. Una ricorrenza che l’Amministrazione di Povegliano Veronese commemorerà con una cerimonia ufficiale proprio sabato 3 alle ore 11.30 nel parco di Villa Balladoro. “La prima delibera della mia amministrazione dopo il giuramento è stata il ritorno del nostro comune nell’associazione Avviso Pubblico (Enti locali e regioni contro mafie e corruzione) – dichiara la sindaca Roberta Tedeschi – perché per noi legalità, etica e lotta alla mafia sono valori imprescindibili e non negoziabili, sia per un amministratore pubblico che per la comunità. Con il ricordo per il generale dalla Chiesa, la moglie e l’agente di scorta intendiamo rendere onore a persone che hanno dato la vita in nome di questi valori”. La cerimonia, patrocinata da Avviso Pubblico ed alla presenza di autorità e cittadinanza, prevede gli interventi della sindaca Tedeschi e del vicesindaco Facincani e si svolgerà all’interno del parco della settecentesca Villa Balladoro, presso  l ‘Albero della Legalità e cittadinanza’. Un vero e proprio simbolo della comunità poveglianese, piantato il 23 maggio dagli studenti delle scuole medie “Manzoni” in occasione dell’anniversario della strage di Capaci e dove il 19 Luglio scorso l’Amministrazione, insieme a molti giovani del paese, aveva commemorato il trentennale di un’altra strage, quella di Via D’Amelio in cui morirono il giudice Borsellino e la scorta. “Dalla Chiesa ha detto ‘Certe cose non si fanno per coraggio. Si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i nostri figli e i figli dei nostri figli’ – conclude la prima cittadina di Povegliano – e noi vogliamo fortemente che questi momenti siano non solo ricordi doverosi, ma anche esempio e insegnamento per le giovani generazioni. Guardiamo al passato con rispetto e gratitudine per coltivare con speranza il futuro”.