(Di Matteo Zanon) Ieri sera, giovedì 24 novembre, alla biblioteca comunale di Villafranca si è tenuta una serata/dibattito sul mezzofondista veronese degli anni ‘40 Angelo Tagliapietra. Il fulcro su cui avrebbe dovuto girare la serata era il libro scritto da Paola Colaprisco “L’Angelo dei Tagliapietra” ma, a causa dell’indisposizione della stessa autrice e del giornalista Adalberto Scemma, a moderare la serata è stato il giornalista Alessandro Fontana coadiuvato da Enza Di Giovanni, titolare della casa editrice “Edizioni 03” di cui fa parte il libro. Assieme a loro, sono intervenuti il figlio di Angelo, Paolo, il padre del giornalista Fontana ed ex mezzofondista Alberto Fontana, l’ex saltatore in lungo Roberto Coltri e Michele Dall’O. 

Dopo i saluti di casa di Renzo Campodell’orto, presidente della biblioteca comunale di Villafranca e la lettura introduttiva del capitolo del libro scritto da Mirco Gurioli da parte dello speaker della biblioteca Giacomo Belligoli, Enza Di Giovanni ha presentato il volume e raccontato la nascita della nuova rivista bimestrale di letteratura sportiva (unica in Italia e in Europa) della casa editrice intitolata “La Coda Del Drago” promossa e diretta dal giornalista Scemma. 

Con il ricordo personale del giornalista Fontana si è aperta la serata e si sono succeduti i ricordi del figlio, ex atleta e rimasto nel mondo dell’atletica come allenatore, gli ex atleti che nei vari racconti e aneddoti hanno sottolineato un filo conduttore che ha caratterizzato “El Taia”: cresciuto in una famiglia contadina, era una persona molto tenace, determinata che oltre ad aver ottenuto grandi risultati come atleta, metteva tutto se stesso nell’allenare i suoi allievi, passando pomeriggi interi sulla pista d’atletica. Allo stesso tempo, come ha sottolineato a più riprese il figlio, era un uomo rigido, di poche parole ma che spesso con il suo sguardo ti diceva tutto. Era un professionista a tutto tondo, insegnante di educazione fisica in più scuole veronesi e amante della letteratura classica. Come evidenziato dai presenti infatti, finite le fatiche sul tartan, amava rilassarsi rileggendo i classici studiati tra i banchi del liceo classico. 

Passione, determinazione e professionalità sono le tre parole con cui si può racchiudere, seppur in maniera semplicistica, la storia di questo uomo, prima ancora che grande campione dell’atletica veronese.