(aggiornamento ore 17.44) Roberto Luca Dall’Oca non ci sta ad essere rappresentato come colui che insabbia, che nega un confronto pubblico, ma reclama maggiore rispetto per il Magalini e per le persone che ogni giorno vi lavorano. E dopo l’ultimo comunicato dell’opposizione prende carta e penna: «Se prima avevo dei dubbi – sottolinea – ora ne ho la certezza. L’invito fatto al Direttore dell’Ulss9 Pietro Girardi di venire in Consiglio Comunale a relazionare sul Magalini doveva essere per qualcuno una passerella politica e non un confronto per risolvere alcune criticità.

Da tempo sostengo che tutta questa esposizione mediatica sul Magalini è pretestuosa, dannosa e irrispettosa verso tutto il personale sanitario e verso chi da tempo si impegna per fare del Magalini una struttura di eccellenza. Esistono assolutamente alcune criticità in gran parte legate alla mancanza di personale come in tutti gli ospedali. Dodici gli articoli dedicati al Magalini nell’ultimo anno, nessuna struttura in tutta la Provincia ha avuto tanta pubblicità. Un ospedale che ha avuto si un rallentamento per essere stato ospedale Covid e per alcune figure che hanno preferito andare in altre strutture, ma appena possibile è ripartito con nuova tecnologia, Tac e risonanza, nuovo personale e nuova disposizione dei piani per scongiurare ogni possibile chiusura da emergenza».

Dall’Oca insiste: «Abbiamo ancora criticità? Si. É giusto che le persone elette si confrontino per dare un servizio migliore ai cittadini portando il sentito dei cittadini? Si. Sul tema specifico il Consiglio Comunale non avrebbe avuto nulla da votare e quindi come maggioranza abbiamo proposto un incontro che fosse incentrato su una discussione franca al di fuori di ogni strumentalizzazione. Viste anche le dichiarazioni fatte dal Consigliere Regionale Annamaria Bigon vorrei rammentarle che personalmente mai mi permetterei di giudicare le scelte operative di qualsiasi Amministrazione, ma questa è questione di stile e rispetto, e se proprio vuole rendersi utile ha già gli strumenti previsti dal suo ruolo come componente della Commissione sanità in Regione».

E ancora: «Annamaria Bigon faccia bene il suo ruolo che come Amministrazione sappiamo bene cosa fare per difendere, valorizzare e stare al fianco dei nostri cittadini e del nostro personale medico. Non ci siamo mai sottratti né al confronto né sull’informare i cittadini per quanto riguarda le scelte amministrative. Anche stavolta relazioneremo su quanto verrà deciso, ma lo faremo con serietà e senso di responsabilità senza tanti balletti e flashmob perché ai cittadini interessano fatti e azioni, esattamente la stessa cosa che chiederemo in quella serata».

Nella querelle è intervenuto anche il Comitato Magalini per voce di Maria Cristina Ceriani. In un comunicato sottolinea come «Il flash mob del 3 settembre e i comunicati stampa di quei giorni non sono stati elementi di polemica ma basati su fatti concreti. A tutt’oggi per ottenere una visita, dopo circa 30 minuti di attesa al Cup, non si hanno le prenotazioni secondo i tempi dell’impegnativa. Le schede regionali del 2019 non sono rispettate, non è stata attivata la procreazione medicalmente assistita, la cardiologia non viene messa in condizioni di  lavorare al massimo delle sue potenzialità.  I medici mancanti non sono stati assunti. Il Pronto Soccorso ha file lunghissime di pazienti che rimangono ore e ore sulla barella anche senza bere, prima di essere visitati. L’unica novità è che è stato indetto il concorso per il primario di ortopedia. Noi abbiamo a cuore l’ospedale e riteniamo fondamentale che il personale tutto sia messo in condizioni di lavorare al meglio per dare una risposta di qualità al territorio. Il Comitato si chiede inoltre perché impedire ai cittadini di ascoltare il direttore Girardi in un consiglio comunale: la situazione attuale sulla sanità territoriale non è un problema personale, che richiede privacy, ma pubblico, appartiene a tutti.