I Tossicologi Forensi Italiani a margine della 66^ Sessione della Commissione Stupefacenti dell’Onu tenuta a Vienna la settimana scorsa hanno lanciato l’allarme “sui rischi derivanti dall’uso di sostanze stupefacenti, in particolare i derivati della cannabis, che ad oggi sono frequentemente caratterizzati da elevata potenza (percentuali di THC anche del 30-50% fino all’80%), e per i quali esiste una banalizzazione della percezione del rischio”.
La presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano che ha ribadito la posizione italiana sugli stupefacenti, e cioè che non ha alcun senso distinguere fra droghe ‘leggere’ e droghe ’pesanti’, perché la droga è droga e fa male, chiarisce la linea del governo sul tema droga.
E’ la diminuita percezione del rischio nell’uso della cannabis è in sé un pericolo. E questa è stata indotta da interessi commerciali, che tentano di farla apparire come innocua, idea che si sta diffondendo. E’ invece dovere delle istituzioni mettere in guardia suoi pericoli connessi all’uso di sostanze stupefacente, di qualsiasi tipo. A cominciare da quelli dell’uso della cannabis. I tossicologi forensi, cioè gli esperti nominati dai tribunali quando si tratta di valutare reati derivanti dall’uso di droga o ad esso connessi,  spiegano che i danni sul sistema nervoso centrale consistono in “modifiche delle strutture cerebrali, con compromissione delle capacità funzionali e cognitive a lungo termine (sono coinvolte l’attenzione, l’apprendimento scolastico, il processo decisionale, l’apprendimento verbale e la memoria, l’orientamento spaziale). Sono inoltre riportati rischi di manifestazioni psicotiche, anche a seguito del primo utilizzo della sostanza, crisi di ansia, episodi di autolesionismo”.

E sono i giovani quelli che rischiano di più perché i danni del consumo di cannabis sono tanto maggiori negli adolescenti perchè possono compromettere il regolare sviluppo del cervello ancora in fase di crescita. Sono anche possibili, avvertono i tossicologi,  “gravi effetti a livello del sistema cardio-vascolare come infarto del miocardio, aritmie, ischemie, ed il consumo di cannabis in gravidanza può determinare alterazioni dello sviluppo fetale”.
Per non parlare degli incidenti stradali. Il THC, ovvero il principio attivo della cannabis, è una delle sostanze psicotrope più frequentemente rilevata, assieme alla cocaina, nei campioni di sangue di automobilisti coinvolti in incidenti.