È una collaborazione straordinaria quella che ha unito l’ospedale Sacro Cuore di Negrar, l’Istituto Comprensivo scolastico “Alunni d’Europa” di Pescantina e la Fondazione Valpolibella (qui il nostro video).

Tutto nasce da un interessante progetto curato dall’insegnante Lucia Desto con la direzione della preside Cristina Fasoli che ha coinvolto tutti i 289 alunni della scuola primaria di Pescantina. 

Si tratta di un progetto speciale che ha preso spunto dal lavoro dell’artista colombiano Oscar Murillo dal titolo “Progetto Frequencies”. Le bambine e i bambini hanno vissuto l’esperienza unica di poter esprimersi liberamente, ogni giorno, su dei pezzi di stoffa bianca applicati sul loro banco.

Hanno avuto la possibilità di raccontare sé stessi attraverso segni, disegni, parole, poesie, frasi, slogan scegliendo il momento e lo strumento per esprimere emozioni, stati d’animo, pensieri. Il pezzo di tela candido è diventato, giorno dopo giorno, lo specchio dell’anima: la parte più intima di ciascun bambino e di ciascuna bambina è emersa: ognuno ha lasciato “traccia” di sé.

Tutti i pezzi, sono stati poi assemblati assieme a costruire una sorta di “fiume” dove l’“Io” di ciascuno si è combinato, del tutto casualmente, con l’ “Io” di un altro e assieme hanno dato vita al “Noi”.

Il progetto della scuola Alunni d’Europa di Pescantina è riuscito a catalizzare l’entusiasmo e collaborazione della comunità pescantinese attraverso alcune signore volontarie che hanno cucito insieme i lavori degli alunni, e altri Enti e Comitati che hanno contribuito ad arricchire il progetto iniziale con il proprio supporto. 

Importante è stato il contributo della Fondazione Valpolibella che ha creduto nel progetto della scuola e ha a sua volta coinvolto il reparto di Pediatria del dottor Paolo Bonetti primario dell’Ospedale Sacro Cuore di Negrar per organizzare una mostra all’ingresso del reparto.

Un collaborazione, questa, che ha esaltato ulteriormente le emozioni descritte dai bambini che ora sapranno che i loro lavori saranno esposti per tutti quei bambini che transiteranno, si spera brevemente, per quel reparto.