Agsm-Aim, e Adoa, l’Associazione Diocesana Opere Assistenziali di Verona, hanno sottoscritto un importante accordo di fornitura di energia elettrica e gas a realtà non profit del terzo settore, enti ecclesiastici, istituti religiosi. L’accordo è stato presentato oggi nella sala Bianca del Vescovado di Verona.

Adoa è nata a Verona nel 2000 e dal 2014 raggiunge importanti risultati in termini di gruppi di acquisto a favore degli enti ad essa aderenti.   Con l’accordo sottoscritto oltre ad ottenere condizioni tariffarie davvero competitive, viene data vita ad una partnership per lo studio e la realizzazione di modelli di Comunità Energetiche Solidali che consentiranno di dare un contributo concreto e replicabile e di contrasto alla povertà.

Il presidente Federico Testa, ha dichiarato che Agsm-Aim ha vinto «tra molti competitor in quanto è riuscita a soddisfare a pieno i requisiti di fornitura richiesti da Adoa, ConAdoa e dalle diocesi di Verona e di Parma, fondatrici del Coordinamento nazionale associazioni diocesane opere assistenziali.

Essi – continua il presidente – hanno saputo far convergere su di un medesimo gruppo di acquisto una considerevole mole di volumi energetici che risulta, peraltro, in continuo aumento: quasi 16 milioni di Kw/h e oltre 5 milioni di mc di gas-metano di parrocchie, diocesi, Istituti Religiosi, Associazioni, Fondazioni, Centri di servizio alla persona, organizzazioni non profit e del terzo settore che si prendono cura delle persone più bisognose della società».

Questa partnership, ha continuato Testa, è «frutto di una sinergia nata a Verona innanzitutto per le realtà che si occupano delle persone più vulnerabili della società, ma anche quel variegato mondo del terzo settore che costituisce uno dei pilastri portanti della nostra società. Abbiamo scelto Adoa non solo per la sua capillare diffusione territoriale, ma anche per la solidità dei contenuti tecnico-scientifici di indiscutibile qualità che offre al mondo del terzo settore e della chiesa oramai da diversi anni.»

Sono 152 gli enti no-profit aderenti al network etico di Adoa, che ottengono non solo risparmio energetico, ma anche un accordo per lo studio e la modellizzazione congiunta di Comunità Energetiche Solidali in grado di ottimizzare i risparmi, migliorare il comportamento energetico degli immobili di proprietà e offrire opportunità concrete per contrastare la povertà energetica di famiglie, persone e Pmi in particolare stato di bisogno.

La seconda edizione del bilancio etico-sociale dell’Associazione Diocesana Opere Assistenziali si colloca nell’ottica dell’ accountability, come strumento per rafforzare ed ampliare il dialogo con i diversi stakeholder, mettendo in luce valori, attività, performance ed impatto delle attività svolte negli esercizi 2021 e 2022.

Tomas Chiaramonte, segretario generale ha sottolineato che la sua approvazione d costituisce per Adoa uno strumento di accountability e comunicazione, sia interna alla rete di organizzazioni che ne fanno parte, che esterna, perché finalizzata al rafforzamento della consapevolezza del valore fatto emergere dalla cura delle relazioni tra persone ed istituzioni che entrano in relazione con Adoa. 

Il processo è stato è coordinato dall’equipe di ricerca del Dipartimento di Management dell’Università di Verona, Giorgio Mion, responsabile scientifico e docente di economia aziendale che ritiene il progetto di particolare rilievo per le sue radici culturali e per il concetto di ecologia integrale, in una prospettiva umanistica inclusiva ed attenta al valore della persona. 

Don Claudio Francesconi, economo della Conferenza Episcopale Italiana ha precisato che iI metodo Adoa e, in particolare, l’Ethical Social Report «è un esempio di trasparenza, capacità di fare rete, di corresponsabilità e fiducia reciproca: elementi che sono alla base di ogni “fare” della Comunità Cristina.”

La capacità di essere trasparenti – continua – comunicando l’eticità e la correttezza delle gestioni delle Opere della Chiesa, con processi vagliati dalla comunità scientifica è un tema essenziale per le Chiese in Italia, impegnate nel Cammino Sinodale, perché va di pari passo con la necessità di intensificare nuovi percorsi di corresponsabilità. Siamo convinti infatti che dalla trasparenza e dal fare rete possa nascere un’esperienza concreta e rinnovata di Comunità».

Ha concluso la presentazione il Vescovo di Verona, Domenico Pompili: «Accountability e trasparenza sono due concetti di crescente importanza della vita della chiesa, soprattutto quando si incrociano relazioni di natura economica che coinvolgono la Comunità di riferimento. Elementi oramai necessari per rafforzare la credibilità delle nostre Opere e testimoniarne una rinnovata capacità di buona gestione, innovazione e rigore scientifico».