La droga è in aumento tra i giovani. Risulta dalla Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze presentata da Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che ha la delega sulla materia in occasione del 26 giugno, giornata internazionale contro la droga. 

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I dati comunicati si riferiscono al 2023:

La cannabis è la droga più diffusa fra i ragazzi tra i 15 e i 19 anni. 70 mila ne fanno uso quasi quotidiano.Aumenta l’uso della cocaina. 54mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni, il 2,2%. Addirittura aumentano gli under 15 che ne hanno fatto uso. Si diffondono anche le Nuove Sostanze Psicoattive (NPS), sintetiche pericolose e difficili da individuare nei controlli. Ne ha consumato almeno una il 6,4% degli studenti: cannabinoidi sintetici, ketamina, oppioidi sintetici, catinoni e Salvia Divinorum. 

Il 12% delle persone segnalate per detenzione di sostanze stupefacenti, soprattutto cannabinoidi, per uso personale è costituito da minorenni. La quasi totalità delle segnalazioni riferite a minori (97%) riguarda cannabis e derivati, a conferma dell’ampia diffusione dei cannabinoidi. Sono ricorsi ai Pronto Soccorso per problemi di droga 8.596 persone di tutte le età (+5% rispetto al 2022) il 12% dei quali sono stati ricoverati.

I SerD hanno assistito 132.200 tossicodipendenti, l’87% già in carico e maschi per l’85%. Nel 2023 ci sono stati  227 decessi, 71 in meno rispetto all’anno precedente. Negli ultimi 50 anni sono morte per droga 26.976 persone. Una strage. Soprattutto un problema sociale e sanitario che non si riesce a debellare e che anzi è in aumento.

Sul problema droga interviene il Papa.

“Non possiamo ignorare -ha detto nell’udienza generale – le intenzioni e le azioni malvagie degli spacciatori e dei trafficanti di droga: sono degli assassini. Avendo conosciuto tante storie tragiche di tossicodipendenti e delle loro famiglie, sono convinto che è moralmente doveroso porre fine alla produzione e al traffico di queste sostanze pericolose. Questa piaga, che produce violenza e semina sofferenza e morte, esige dalla società nel suo complesso un atto di coraggio”, ha affermato Francesco.

E se qualcuno pensa che la soluzione possa essere la liberalizzazione, rendendo legale la produzione e la vendita della droga, il Papa è chiarissimo: “una riduzione della dipendenza dalle droghe non si ottiene liberalizzandone il consumo – questa è una fantasia -, come è stato proposto, o già attuato, in alcuni Paesi. Si liberalizza e si consuma di più”.

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