Le zecche sono vettori di malattie chiamate arbovirosi. Il loro morso rappresenta un rischio anche per le persone giovani e sane, con possibili gravi complicanze. D’estate è importante evitare di entrare in contatto con le zecche che possono trasmettere:

• la meningoencefalite da zecche, causata dal virus TBEV. Di solito l’infezione si presenta senza sintomi o con sintomi poco rilevanti, ma nel 30% circa dei casi si verificano sintomi simil-influenzali della durata di 2-4 giorni: febbre alta, mal di testa, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni. Dopo la risoluzione dei sintomi, a distanza di 8-20 giorni, può verificarsi una seconda fase caratterizzata da gravi disturbi del sistema nervoso centrale.

• la malattia di Lyme, causata da batteri del genere Borrelia. Si manifesta in genere con la comparsa nel sito del morso di una macchia rossa “a bersaglio” che si espande lentamente. Se la malattia non è trattata, entro qualche settimana possono svilupparsi disturbi neurologici e cardiaci.

Quando si frequentano luoghi dove potrebbero esserci zecche, come boschi, parchi e aree naturali, bisogna indossare un abbigliamento adatto e seguire poche semplici indicazioni.

Come proteggersi dalle zecche

• Indossare abiti lunghi, scarpe chiuse, maglietta dentro i pantaloni, a loro volta dentro i calzini.

• Preferire colori chiari, sui quali le zecche si individuano più facilmente.

• Evitare di camminare vicino ai cespugli e il contatto con l’erba alta rimanendo sui sentieri.

• A fine della giornata controllare il corpo allo specchio o sotto la doccia, compresa la testa.

• Controllare anche i vestiti prima di lavarli a una temperatura maggiore di 30°C.

• Ricordare che le larve sono molto piccole e possono sembrare piccoli nei.

• Controllare anche borse, attrezzi e animali.

Come proteggersi dalle zecche

Se si trova una zecca, cosa fare?

Rimuovere la zecca subito, ma con calma, cercando di non danneggiarla. Basta una pinzetta: applicala il più vicino possibile all’attacco della zecca sulla pelle, tirare dolcemente ma decisamente, imprimendo un leggero movimento di rotazione. Poi disinfettare la parte.

Non usare petrolio, oli o altri liquidi. La zecca non si soffoca così facilmente ed è meglio se rimane viva.

– Non bruciare o spremere la zecca Potrebbe rigurgitare materiale infetto nella ferita.

– Non strappare la zecca perché il rostro potrebbe rimanere nella pelle.

Controllare ogni giorno, per due settimane o più, la parte dove è stata tolta la zecca: se compare rossore, gonfiore, dolore nel punto del morso della zecca, o in caso di febbre, mal di testa e/o dolori articolari rivolgersi subito al medico.

Per maggiori informazioni, visita la pagina del sito aziendale dedicata alle arbovirosi, con approfondimenti e materiale informativo prodotto dall’Ulss 9, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, IRCCS Sacro Cuore Don Calabria e Istituto zooprofilattico Sperimentale delle Venezia.