(di Sebastiano Saglimbeni) La prima prosa, un lungo racconto, dalla narrazione non caustica, contemplante una vicenda di amarezze e di  cadute durate un po’ a lungo e lenite dall’insorgere  della fede cristiana. Prose delle eterne sofferenze umane. Nel raffinato volumetto sono state descritte con un lessico agile che coinvolge  invero il  lettore. 

Un esempio le pagine “Arte e  cultura” e le pagine  “Libertà”. Nelle prime, l’arte e la cultura vogliono esprimere certa elevazione e vita vera, nelle seconde, il valore della libertà che agogna un’immagine muliebre, come tante e tante, con la loro forza e la loro virtù  e  che per tanto tanto tempo si vollero in cattività casalinga votate al lavoro. Nelle prose dai tratti  paesaggistici, pure si intravede un genere di lirismo armonioso come nelle  altre antecedenti sei opere dello scrittore. 

  Infine, quest’opera “Il sogno di un credente e altri racconti”  comunica come una elevazione dello scrittore.