(Di Matteo Zanon) Nel pomeriggio di ieri al parco Balladoro si è tenuta la festa dello sport di Povegliano. Le varie società sportive del paese hanno allestito – all’interno del parco della villa, negli spazi del parco giochi e dei campi da tennis – uno spazio per consentire a bambini e ragazzi di provare la propria disciplina. Le famiglie con i propri bambini sono accorse numerose a un evento che ha riunito sport e socialità, un connubbio che spesso si rivela vincente.

Durante il pomeriggio si è tenuta una tavola rotonda con i presidenti delle varie società, voluta dall’amministrazione e coordinata da Alberto Cristani, direttore della rivista SportdiPiù Magazine con al centro l’indagine conoscitiva del Coni Verona su “Genitori e Sport”. Dopo i saluti della sindaca Roberta Tedeschi e dell’assessore allo sport Ambra Pezzon, la parola è passata al delegato provinciale del Coni Veneto, Stefano Gnesato che oltre ad aver presentato l’indagine, ha precisato: “Abbiamo voluto fare quest’indagine per capire come vivono e come vedono i genitori lo sport. La prima cosa che voglio sottolineare è questa: poniamo attenzione anche ai genitori. Loro ci dicono che sono disponibili a dare una mano alle società sportive anche se poi qualcuno di voi mi può dire che non è così. Lancio una riflessione: quanto tempo investiamo per avvicinare e formare nuovi dirigenti? Investiamo anche sui genitori per il bene dei ragazzi e delle famiglie”. 

Ha continuato: “La seconda cosa su cui voglio porre l’attenzione è questa: i genitori ci dicono quanto sta emergento a livello nazionale, ovvero che stanno nascende nuove discipline sportive. Cito il Parkour, certi videogiochi che vengono trasformati in sport…questa è la situazione. Ben vegano queste iniziative come quella di oggi per avvicinare i ragazzi allo sport”. 

Gnesato conclude con una riflessione sullo sport come strumento educativo: “Lo sport diventa strumento educativo quando gli adulti concordano nel rendere tale la disciplina sportiva. Per adulti intendo dirigenti, allenatori e anche i genitori che seguono i ragazzi nella disciplina sportiva. Che piaccia o meno, che si voglia o no, chi vive a contatto con i ragazzi è un educatore. Siamo educatori non tanto nel fare interminabili prediche ai ragazzi ma con l’esempio e la coerenza”. Conclude: “Al giorno d’oggi bisogna creare entusiamo nei ragazzi. A settembre 2021 in Veneto si evidenziava un -12% di adesioni e dal 1990 ad oggi, sono stati persi qualcosa come 6milioni di possibili atleti. Dobbiamo creare sì atleti ma prima di tutto dobbiamo dare la possibilità a tutti di crescere. Bisogna essere preparati e competenti altrimenti roviniamo delle persone prima ancora che degli atleti”. Gnesato nella seconda parte del suo intervento ha spiegato gli sportelli che il Coni mette a disposizione delle società sportive per aiutarle nelle varie problematiche che possono emergere e le varie attività formative per allenatori, educatori e per i giovani sportivi. 

Ospite, oltre al delegato del Coni anche Emanuela Biondani consigliere comunale dell’amministrazione di San Martino Buon Albergo e presidente della Young Sport Cultura Comunity che ha spiegato la sua esperienza per quanto riguarda la sinergia della attività sportive del territorio: “Young Sport Cultura Comunity non è altro che un consorzio di società sportive presenti sul territorio che sono: il calcio, la pallavolo, il basket, il tennis, il baseball, il softball, l’atletica leggera e il nuoto. Un’idea nata circa dieci anni fa dall’ex sindaco Avesani e dall’assessore allo sport Podi che hanno avuto l’idea geniale di creare un gruppo dello sport a San Martino Buon Albergo. Inizialmente non è stato facile perchè le società sportive avevano paura di perdere i propri ragazzi ma in reatà se ne acquisiscono. Dopo 12 anni facciamo degli eventi tutti insieme, condividendo lo stesso pensiero. Facendo squadra si vince sempre”. In conclusione Giovanni Mazzi, presidente dei centri giovanili Don Mazzi, ha presentato il progetto dedicato al mondo dello sport, l’abc dello sportivo. 

Il presidente della Pro Loco Riccardo Cordioli, a fine dibattivo ha voluto omaggiare i presenti con un libro che racconta una corte storica di Povegliano e del fiume tartaro e una spilla a forma di libellula, simbolo del paese.