(Di Matteo Zanon) Mancano tre giorni all’esordio dell’Italia alla nuova competizione di tennis misto “United Cup” che si svolgerà in Australia dal 29 dicembre all’8 gennaio. Tra i tennisti azzurri ci sarà anche l’emiliano 31enne Marco Bortolotti, tennista di grande esperienza che negli ultimi anni è diventano uno dei tennisti italiani più forti in doppio (attualmente è 111 della classifica Atp di doppio). Seguito da diversi anni dal coach argentino, e molto conosciuto a Verona, Damian Di Noto è pronto a giocare al fianco dei migliori tennisti italiani come Berrettini, Musetti, Vavassori, Martina Trevisan, Lucia Bronzetti, Camilla Rosatello e Nuria Brancaccio. Inseriti nel girone E con Brasile e Norvegia, esordiranno contro i brasiliani giovedì 29 (due singolari) e venerdì 30 (due singolare e un doppio misto) mentre il 2 e 3 gennaio (stessa formula di incontri) affronteranno la Norvegia del numero 3 al mondo Casper Ruud.

Marco, che significato ha per te partecipare alla United Cup?

E’ sicuramente un motivo d’orgoglio. Non vedo l’ora di iniziare la competizione e di far parte della squadra. E’ una competizione molto prestigiosa e sono molto contento.

Cosa ti aspetti da questo torneo?

Abbiamo un’ottima squadra e ce la possiamo giocare con tutti. Sicuramente però già la prima partita contro il Brasile non sarà scontata.

Siete stati inseriti nel girone E con Brasile e Norvegia. Conosci i giocatori delle due nazionali e secondo te l’Italia ha la possibilità di passare il turno?

Conosco più gli uomini che le donne. Contro il Brasile I nostri Berrettini e Musetti dovrebbero essere favoriti sia con Montero e sia con Meligeni Alves. Hanno un buon doppista, Matos, che ha vinto 5 titoli e ha fatto bene anche nel doppio misto negli Slam. Tra le donne hanno la Pigossi che è stata argento olimpico in doppio e Haddad Maia che è quindicesima nella classifica Wta. Nel complesso sono una buona squadra. Nella Norvegia c’è Ruud, il numero uno della squadra e tre al mondo, e la partita di Berrettini sarà difficile. Nelle altre partite siamo favoriti. Credo che i favoriti per passare il turno siamo noi. 

Tra i tennisti azzurri ci sono tra i migliori giocatori italiani. Hai avuto modo di conoscerli in campo o fuori?

Si ci conosciamo tutti. Con Berrettini c’ho giocato contro una volta nel 2017 mentre Musetti l’ho visto crescere fino a quest’anno a Forlì. Era presente al Challenger che poi ha vinto. Vavassori lo conosco bene e anche con le ragazze ci conosciamo.

Il 2022 si sta chiudendo. Possiamo dire che questa competizione è la ciliegina sulla torna di un’ottima stagione?

L’obiettivo della stagione ovvero quello di avvicinarsi al primi 100 è stato raggiunto. Ci siamo avvicinati molto arrivando al numero 103 e abbiamo provato ad alzare l’asticella cercando di entrare nei 100 ma purtroppo il periodo fine agosto e settembre non è andato benissimo . Abbiamo perso cinque super tie break di fila in tre tornei 125 e un Atp e forse lì c’è un po’ di rammarico. Poi abbiamo chiuso abbastanza bene la stagione con due finali quindi tirando le somme è stata una stagione positiva e sicuramente sono molto contento dell’occasione che ho di giocare per la nazionale.

Per il 2023 hai qualche obiettivo in particolare?

Il primo è sicuramente andare nei 100 e ce la metteremo tutta per provare a essere presenti a Parigi al Roland Garros. 

Ti alleni al Tennis Villafranca con Di Noto e il suo staff e sei seguito dal preparatore Ferrari della palestra Move You Body. Una parte dei meriti della tua ascesa vanno anche a loro?

Assolutamente. Damian in primis che mi segue da parecchi anni prima all’At Verona e successivamente al Tennis Villafranca e Matteo che da post pandemia mi sta seguendo ed è un preparatore di livello altissimo con un curriculum che parla da solo. Siamo amici e c’è un ottimo rapporto tra di noi e voglio ringraziarli per il continuo supporto che mi danno. Quest’anno si è aggiunto al team anche il maestro Andrea Botto che mi ha dato una grossa mano seguendomi in vari tornei e con la sua costante presenza agli allenamenti.