«Il nuovo anno si apre con segnali incoraggianti dall’occupazione nella nostra regione. I dati di febbraio indicano che cresce l’occupazione stabile, con un aumento di 12.700 di posizioni lavorative. Va detto che rispetto alla domanda di lavoro questo è il miglior risultato degli ultimi cinque anni, in questo periodo, dovuto, in particolare, alla crescita dei contratti a tempo indeterminato ed il ritorno di quelli a termine. Venezia e Verona sono le province trainanti dove si registrano dati migliori, grazie al buon andamento del turismo» così l’Assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan commenta i dati sull’occupazione regionale pubblicati oggi sulla Bussola di Veneto Lavoro che indicano che a febbraio il saldo tra assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, a tempo determinato e di apprendistato, è positivo con un aumento di 12.700 posizioni lavorative date da 8.700 contratti a tempo determinato e 4.100 a tempo determinato.

Le assunzioni sono state complessivamente 45.900 con la conferma della tendenza alla stabilizzazione dei rapporti a termine (più 6.100) e una crescita del part time che da inizio anno (gennaio-febbraio) sono cresciute con 29.100 contratti part time su 105.000 assunzioni. 33.200 le cessazioni a febbraio, in gran parte costituite da contratti a termine in chiusura.

“Altro dato interessante è che l’occupazione cresce in tutte le province – sottolinea ancora Donazzan -. Un terzo dei nuovi posti di lavoro è concentrato nel veneziano (più 4.100), a seguire Verona (più 3.000), Padova (più 2.100) e a Treviso (più 1.400). Per quanto concerne i settori, trainanti sono il turismo e i servizi mentre l’agricoltura continua ad essere in negativo”. Per quanto concerne infine la disoccupazione, da inizio anno sono entrati in stato di disoccupazione 21.900. A fine febbraio i disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego del Veneto sono complessivamente 317.100, dei quali 58 per cento sono donne, il 23 per cento del totale sono giovani.