Ci risiamo. E’ tornato l’incubo Tione. Purtroppo, dopo quanto successo la scorsa primavera, tanti mesi non sono bastati per creare i bacini di contenimento per dare sfogo all’acqua. Così il Tione lo sfogo se lo è cercato da solo invadendo i campi dai Dossi verso Rosegaferro e verso Villafranca. Ma se l’acqua non fosse uscita nei campi in almeno cinque punti, la situazione a Villafranca sarebbe stata drammatica. Nel parco lungo il Tione l’acqua ha già raggiunto il livello delle panchine. In via Trieste il Tione fa fatica a defluire all’altezza dell’Hotel san Pietro dove c’è una sorta di imbuto, mettendo in pericolo le abitazioni.
Sono passati tanti mesi ma nulla è stato fatto. Se l’acqua non debordasse nei campi a quest’ora starebbe già scorrendo verso il centro di Villafranca. Del bacino di laminazione a monte si son perse le tracce. Il rappresentante del Consorzio di Bonifica, l’ingegnere Roberto Bin, in maggio aveva dato una buona notizia: «Siamo pronti per creare i due bacini dove far confluire le acque quando superano il livello. Sono al confine tra Sona, Sommacampagna e Valeggio, un’area che non ha bisogno di essere scavata in quanto si presta naturalmente a ricevere l’acqua. In questo senso abbiamo raggiunto un accordo di utilizzo e non di esproprio con i proprietari dei terreni». Tutte promesse quando succede l’evento calamitoso, ma poi ci si dimentica di tutto. Sino alla nuova inondazione.