La questione aeroporto approda in consiglio comunale. Il recente accordo con Save sottoscritto dal Catullo, con l’acquisizione di quote minoritarie e poi un possibile aumento di capitale fino al35%, riguarda da vicino Villafranca visto che sono in ballo una parte delle quote detenute dal Comune castellano. “Ancora non sono pubblici i termini precisi – ha sottolineato il sindaco Mario Faccioli -. E’ l’inizio di un percorso che è quello dell’entrata di Save nella società di gestione. Poi serve un nuovo piano industriale”.
Paolo Martari ha chiesto che venga posta l’attenzione su Villafranca: “Nonostante, infatti, i soci pubblici tentino di cautelarsi dando vita ad una New Company vincolandoli ad un sodalizio tra di loro, la frammentazione tra gli stessi pone Save nelle condizioni di dettare le regole del nuovo piano industriale. Tra l’altro si è andati a trattativa privata col rischio impugnativa. Era meglio una procedura di evidenza pubblica. La vera partita da goocare è il prossimo piano industriale perché si gioca sviluppo dello scalo in termini di voli e non solo commerciale e parcheggi. Che Villafranca abbia 4% o 0,1 è lo stesso. Save può arrivare al 35% e noi come territorio da troppo tempo viviamo la presenza dello scalo più come un gravame che come un’opportunità e invece deve essere il contrario. Tutta la parte a Nord è fortemente esposta ad impatto ambientale gravoso. Quindi proponiamo che il gettito delle azioni venga reinvestito in termini di tutela ambientale, di opere attente alla riduzione dell’impatto che l’aeroporto ha sul nostro territorio”.
La replica del sindaco: “Quando è stato approvato il piano industriale non c’erano ancora le strategie che andavano a portare modifiche alla struttura societaria. Abbiamo fatto poi la scelta politica di aprire al privato senza andare in gara pubblica altrimenti potevano venirci a comperare dall’estero, anche dall’Australia. Si è privilegiata una politica territoriale. Quindi siamo andati noi a sceglierci un compagno di viaggio. C’è bisogno di una rivisitazione delle strategie interne perché ci sono anche le aree della margherita Nord che verranno cedute allo scalo. Chiarisco che i soldi incassati andranno a sostenere le opere in corso e quelle programmate, come le scuole. Il Comune può però chiedere che qualsiasi sia il piano industriale ci sia la mitigazione ambientale e opere compensative a favore del nostro territorio. E questo faremo. Non vedo perché dobbiamo pagare noi interventi che spettano a chi gestisce lo scalo”.