La mozione a sostegno dell’intitolazione di un via a Rosegaferro a Niccolaio Cardelli, cuoco, ma secondo alcuni anche rastrellatore dei nazifascisti, è andata nella direzione della riconciliazione.
L’assessore Nicola Terilli (nella foto): “Mai pensato che chi non fosse favorevole alla delibera lo fosse all’omicidio, così come chi l’ha votata sia fascista o nazifascista. In giunta c’è stata una discussione accesa ed avevo avvisato di questi rischi. Infatti si è dimostrato che non si è raggiunta una cultura condivisa sulla riconciliazione. Se non fosse accettata dalla Prefettura, propongo di intitolare la via alla riconciliazione. Era questo il senso della mia posizione favorevole alla delibera”.
Paolo Ciresola (Giovani per Villafranca): “Da parte nostra c’è volontà di affermare che queste cose non capitino ancora. Un esempio da non seguire. C’è il dovere di riconciliare”.
Isabella Roveroni (Pd):”Quando si parla di riconciliazione, vorrei dire che siamo nel 2015 e che questo processo è già stato fatto, rielaborazione storica compresa. La necessita di intitolare la via con questa finalità, dunque, non ha ragione d’essere. Sarà stato anche un cuoco ma qui agiva come soldato della Repubblica di Salò. Quado c’ero io in Comune la scelta fu sempre fatta per personaggi distinti o che avessero dato tanto alla comunità villafranchese o su eventi su cui tutti fossero unanimemente d’accordo e a tutti cari, come via Caduti sul lavoro. Sposo la tesi di Terilli di intitolare la via alla riconciliazione o alle vittime di tutte le guerre”.
Martina Pasetto (Forza Villafranca): “Il ragionamento che ci ha portato a votare questa proposta è che la riconciliazione c’è stata fino a un certo punto, come le Foibe di cui si parla da poco. Il fatto che è stato trucidato lo rende degno di essere ricordato”.
Claudia Barbera (Gruppo misto): “Il diritto alla vita è sacro e serve la riconciliazione. Sarò sempre portatrice di questi valori”.
Luca Zamperini (Lista Tosi): “Ci sono richieste latenti ancora non evase. Chiediamo che venga messa a disposizione la pratica di richiesta per fare una scelta consapevole. L’interpellanza non mette in discussione la sacralità della vita. Siamo D’accordo tutti che tutti hanno diritto a processo e non a giustizia sommaria. Ma essere uccisi senza giusto processo non è meritorio per avere intitolata una via. Al malvivente ucciso dal benzinaio nessuno gli intitola la via. Ua scelta di questo genere deve essere suffragata da relazione che ripori documentazioni storiche degli atti meritori di questa persona. Non potendo valutare chi è questa persona ci rimettiamo alla decisione del prefetto. Qui non c’è niente di condiviso. Scelta di rottura che va nella direzione opposta a quella di scegliere una persona che vada bene a tutti. Rilancio la proposta dell’assessore Terilli. Ci sono due richieste latenti di Martiri delle foibe”.
Marco Dall’Oca (Villafranca sei tu, nella foto): “Non sono d’accordo che non è giusto intitolare vie a chi è stato ucciso senza giusto processo. La morte di un bruto è stata scelta come motivo per una riconciliazione. Altrimenti i morti nelle guerre d’indipendenza si rivolterebbero per le vie dedicate agli imperatori in guerra. Il prefetto potrà fare quello che vuole. Resta il messaggio che era quello della riconciliazione, fare uno scatto avanti e nella sintesi di un “Caino“ ricostruire una vera riconciliazione”.
Paolo Martari (Centrosinistra, nella foto): “Non posso trovarmi d’accordo su un nome senza un approfondimento reale della vicenda complessiva. Non si mette in discussione né Caino nè la riconciliazione. Nella nostra interpellanza non c’è niente che va contro la difesa della vita e la giustizia. La sintesi giusta l’ha fatta Terilli. Le fonti storiche danno un quadro diverso da quanto dipinto dal sindaco. Sono cresciuto in un contesto di riconciliazione”.
Adriano Cordioli (Pdl): “Non bisogna leggere il fatto in chiave politica, ma nei valori universali di tutti. Prendendo ad esempio le parole di Napolitano, non ci sarebbe bisogno di discussione sull’intitolazione. Dati certi non ce ne sono. E’ quindi in questo spirito che va fatta”.
Francesco Arduini (Forza Villafranca): “Gli interventi di due ore la dicono lunga sul clima di pacificazione. Quando c’è guerra civile succedono queste atrocità. Sono stufo di questa visone manichea della storia dove il bene o il male sono solo da una parte. Quindi vorrei che finalmente tutti mostrassimo grande maturità”.
Ed ecco il colpo di scena finale. Il sindaco Mario Faccioli (nella foto) smentisce tutti: “Siamo fuori tema. Qui si parla di una vita che ha un nome e un cognome. Non è questione di pacificazione, non c’entra nulla. Non c’è bisogno di ricerca storica sulla vita. E’ una persona che stava tornando a casa ed è stato ammazzato. Non interessa chi era o cosa ha fatto. E’ stato ucciso e questo basta, chiunque sia. Dobbiamo avere il coraggio di andare oltre. Andiamo a vedere le ultime vie intitolate e vediamo la documentazione”.
I tentativi di … conciliare la mozione falliscono. Viene votata dalla maggioranza e Forza Villafranca., astenuta la Lista Tosi e contrario il Centrosinistra. Ora l’ultima parola tocca al Prefetto.