«Lotterò con tutte le forze per salvare il Villafranca». Sono queste le prime parole da allenatore bluamaranto di Sauro Frutti, classe ‘53, ex calciatore nel ruolo di attaccante che sarà coadiuvato dal prof. Lanfranco Virgili, che già lavorò al Villafranca. Ancora una volta, secondo un copione ben collaudato nel mondo del calcio, quando non arrivano i risultati a pagare è sempre il tecnico. Si è così conclusa anticipatamente l’avventura di Cristian Soave sulla panchina castellana, dopo un campionato strepitoso culminato con la promozione e una stagione iniziata anche bene ma poi in fase calante quando la rosa ha cominciato a perdere pezzi. Mister Soave, a cui certo non si può imputare di non aver dato il massimo, era convinto di potercela fare perché sentiva vicina la squadra. Dopo un anno di tranquillità, dunque, ecco di nuovo un ribaltone sulla panchina.
Ora tocca a Frutti e c’è un filo sottile che lo lega al suo predecessore. «Soave – spiega – è stato un mio giocatore quando allenavo il Mantova». La società ha dunque optato per un allenatore di esperienza che avrà un solo obiettivo: la salvezza. «Sono qui vicino, abito s Virgilio, e quindi ho accettato volentieri la chiamata del Villafranca. Sono abituato a lottare e quindi ho deciso di provare a rimediare a una situazione particolare che si è creata. Mi pare di vedere un gruppo in gamba che ha voglia di far bene e che forse non ha espresso ancora tutte le sue possibilità. Cercherò di conoscere bene i giocatori, capire quanti ci tengono veramente a un lavoro che può dare tante soddisfazioni. Proverò a tirare fuori tutte le loro energie».
Non sarà certo facile. E tutti si augurano che non vada a finire come le altre volte quando gli esoneri non riuscirono a raggiungere l’obiettivo. La società ha ringraziato mister Soave e il suo staff per la promozione al campionato di Serie D e per aver svolto l’incarico con professionalità e dedizione. «Ora però la situazione stava precipitando – spiega il diesse Mauro Cannoletta – e quindi questo è un tentativo di dare una scossa alla squadra e a tutto l’ambiente. Dobbiamo crederci». Di sicuro mostra di crederci il nuovo tecnico. «Ci si può rialzare, altrimenti non sarei qui – sottolinea -. Per farlo conosco solo le parole lavoro, organizzazione, disponibilità da parte dei ragazzi, non aspettare che le cose cadano dal cielo, mettersi in gioco, tirare fuori l’orgoglio. Non alziamo bandiera bianca. Affrontiamo i problemi che ci sono».