“Scusate la volgarità ma sono stufo di essere preso per il c… C’è un regolamento da rispettare e se non vi va bene questo presidente del consiglio mi votate la sfiducia e ne mettete un altro e poi io vengo al vostro posto a insegnarvi come si fa il consigliere”. Anche il mite Cristiano Tabarelli è “sbroccato“ nell’ultima seduta del consiglio comunale che, come al solito quando si discutono le interpellanze dell’opposizione (ma anche prima c’erano state delle avvisaglie palando di scuola), si trasforma in una gazzarra indecente tra il consigliere di turno e il sindaco Faccioli. Stavolta Tabarelli si è stufato quando anche il consigliere di maggioranza Marco Dall’Oca ha tentato di parlare sull’interpellanza. “Se la buttiamo in politichese allora entro anch’io a discutere perché sono state date informazioni distorte da parte di Martari e anche dal sindaco. Caro presidente mandami fuori dall’aula perché adesso parlo”. Se c’è una persona che ha tollerato in questo mesi di tutto di più, atteggiamenti arroganti, prolissi, provocatori, ostruzionistici, questo è Tabarelli. Stavolta il bicchiere era colmo. “Sulle interpellanze una fa le domande, l’altro risponde se è soddisfatto o no e perché e poi c’è una breve controreplica. Così non va. Sospendo la seduta e rinvio tutto. O avete rispetto o mi cambiate. Subito. Stiamo degenerando nella follia totale. Chiunque, se vuole parlare di un argomento, può fare interpellanze e io faccio il consiglio e gliele metto all’ordine del giorno quando vuole. Se Martari o il sindaco dicono una baggianata si assumono la responsabilità. E’ tutto registrato. Uno presenta un’interpellanza su questo. Non possiamo fare dibattito su questo”. Poi, però, si va avanti e si ritorna da capo. “Un’ora fa ho detto delle cose ma non è cambiato nulla. Da questa seduta scavo un solco e si riparte su basi diverse. Se il regolamento non vi va bene lo cambiate. Se no lo rispettate. Ci vuole buon senso, ma è la merce più rara che non vende più nessuno. Creeremo un negozietto apposito”.