«Adesso non posso dare la data di apertura. Quando lo dirò, però, assicuro che sarà quella vera». Dopo anni di annunci disattesi, si è presentato così Pietro Girardi (ex dg Ulss 19 di Adria), commissario delle Ullss 21 di Legnago e 22 di Bussolengo. il nuovo direttore generale dell’Ulss 20, accompagnato dal commissario Antonio Canini, dirigenti, medici, il sindaco Faccioli e autorità locali, ha effettuato il sopralluogo al cantiere dell’ospedale Magalini. Già questo è positivo, essendo una novità. Ora la gente si aspetta fatti concreti e in fretta. «Hai la sensazione di una struttura che manterrà l’eccellenza della sanità veneta – commenta al termine della visita -. La casa è stata costruita, adesso bisogna scegliere l’arredamento e chi deve viverci dentro. Deve diventare il guanto addosso ai professionisti che poi devono lavorare. Utilizzeremo al meglio i soldi che ci danno per personale e attrezzature recuperando quello che si può recuperare. Ma adesso si può ragionare su tre Ulss e questo agevola il compito. Invito tutti a fare squadra per il bene della comunità. La reputazione dell’ospedale parte dall’ospedale. Se le cose non funzionano dentro, il tutto si proietta fuori. In quest’area c’è il privato forte ma cercheremo di fare le cose per bene e magari alternative. I Comuni dalle mie parti erano tutti concordi su quanto bisognava fare e l’Ulss poteva così agire meglio. Ci vorrà grande collaborazione con il mondo dell’associazionismo locale perché c’è l’aspetto del sociale. Anche i Ceod vanno messi in rete».
Ad opera ultimata ci sarà un seminterrato (celle mortuarie, farmacia, sterilizzazione, magazzini, laboratorio analisi, mensa), la zona rossa, dove arrivano i pazienti al pronto soccorso con emergenza e terapia intensiva, i reparti disposti su quattro livelli (pediatria, chirurgia, medicina, riabilitazione), zona impianti e il tetto dove è stata ricavata una piattaforma per far atterrare l’elicottero anche in caso di neve. Basterà attaccare un gruppo elettrogeno indipendente e il pavimento radiante si riscalderà.
Girardi ha apprezzato particolarmente le soluzioni innovative all’avanguardia in Italia come il materiale antibatterico con ioni d’argento che hanno la capacità di abbattere le cariche batteriche, una grandissima efficienza energetica, i bacini per l’anti incendio e per il caso di blocco delle fognature, caldaie a pressoché totale recupero dei fumi, gruppi frigo ad altissimo rendimento con sistema anti rumore e un impianto contro la legionella per sanificare le condotte. «Siamo passati dall’ampliamento a un ospedale unico nuovo, completo come servizi al di là dei posti letto che saranno 194 – spiega Antonio Canini, che ne ha seguito passo passo la progettazione ed è sicuramente l’artefice principale della sua realizzazione -. Sono stati infatti inseriti anche ortopedia, dipartimento materno infantile, urologia, oculistica e oncologia mantenendo chirurgia generale. Stiamo finendo i collaudi. Restano da sistemare ambulatori specialistici, spazi generali, sale operatorie e terapie intensive. Ora dobbiamo spostare la gente gradualmente. La sfida è l’attrezzamento. Bisogna fare i bandi e qui magari si poteva già aver provveduto durante l’anno. I soldi ci sono. Tutto è impostato. La Giunta regionale per l‘attrezzamento dell‘ospedale ha deliberato 2 milioni di euro. L’ospedale può essere aperto a stralci e in questo modo la struttura comincia a vivere».