Dossobuono fucina di progetto sociali grazie alla collaborazione tra associazioni riunite nel tavolo ‘‘Insieme si può’’ formato da Auser, Ministri della Comunione e Confraternita del Santissimo, Gruppo Anziani, Piccola Fraternità, San Vicenzo e Unitalsi. L’ultimo si chiama ‘‘Un nonno per amico’’, un’iniziativa rivolta agli anziani fragili che vivono in una particolare situazione di solitudine e disagio. Con telefonate alle persone a casa sole si attiva una semplice relazione, che poi diventa abitudinaria.
«Oggi spesso si è estranei sullo stesso pianerottolo – commenta il vicesindaco Nicola Terilli – . C’è la volontà da parte delle associazioni di allargare il progetto all’intero territorio perché la solitudine e la marginalità non sono solo a Dossobuono».
Si tratta di anziani tra gli 80 e i 90 anni. L’anziano è avvisato, conosce chi lo chiama e poi aspetta la telefonata il lunedì o il venerdì dalle 16 alle 18.
«Cerchiamo anziani che abbiamo bisogno e quindi invitiamo chi conosce situazioni del genere di segnalarci i casi – dice Stefano Manara, responsabile del progetto -. Siamo partiti col progetto pilota su Dossobuono. Ora il personale è formato per gestire queste situazioni».
Chi è interessato a fare questo tipo di volontariato, può essere formato e inserito nel gruppo.
«Ci ispiriamo al Filo d’argento dell’Auser di 28 anni fa – spiega Ennio Tomelleri -. La seconda fase sarebbe arrivare a prevedere un aiuto concreto: hai bisogno di medicine, di fare la spesa, di sistemare una pratica? Una risposta a bisogni concreti. L’idea è un aiuto generazionale. Si tratta di un progetto molto ambizioso e quindi ci vorrà ancora del tempo».