Alla Loggia di Fra’ Giocondo c’è stato l’incontro dedicato ai Patti Territoriali per il lavoro nel Veronese dal titolo “Dal Welfare al Workfare” organizzato dalla Provincia e dall’ufficio Europe Direct di Verona.
«I patti territoriali sono uno strumento essenziale per ottimizzare i tempi, il personale e le competenze necessarie per aiutare le persone in cerca d’occupazione – afferma Antonio Pastorello, presidente della Provincia – . Operare in modo coordinato vuol dire moltiplicare le opportunità per gli utenti, combinando con più efficacia domanda e offerta».
In tutto, lo scorso anno, sono state 1.593 le persone che si sono rivolte a uno sportello in provincia di Verona per trovare occupazione, soprattutto donne (868). Buona parte degli utenti, quasi il 70%, è di nazionalità italiana e, nel 50% dei casi, non ha altri titoli di studio oltre a quelli della scuola dell’obbligo. Solo il 4% sono, invece, i laureati. La fascia di età con più accessi è stata quella dai 41 ai 50 anni (31,5 per cento). Grazie alle 648 aziende contattate dagli sportelli, 514 persone sono state inserite nel mondo del lavoro, mentre 517 hanno beneficiato di altri progetti. Infine, sono stati 34 gli utenti che hanno avuto accesso ai tirocini comunali.
I Comuni della provincia che hanno aderito ai patti territoriali sono stati 84, suddivisi in 4 aree e hanno investito circa 500mila euro nelle politiche per il sociale e per il lavoro nel 2017. Risorse che sono andate ad aggiungersi a quelle messe a disposizione dalla Regione del Veneto, dal Ministero e da privati, come la Fondazione Cariverona (800mila euro nel solo 2017).
«Anci Veneto ha presenziato per fare tesoro di queste esperienze – sottolinea il sindaco di Valeggio Angelo Tosoni – ed elaborare con la Regione uno strumento da proporre su tutto il territorio veneto».