Roberto Dall’Oca ha prestato giuramento sulla Costituzione diventando ufficialmente il 39° sindaco di Villafranca dal 1866. Nel suo intervento ha ripercorso il cammino che lo ha portato al successo: «Mi sono presentato alla città con un programma chiaro, condiviso da una ampia coalizione di partiti e civiche rappresentative del Centrodestra. Un programma concreto, fatto di progetti e di strumenti per realizzarli. Insieme per avere un grande peso politico nella discussione dei grandi temi sovra comunali come l’ospedale, la metropolitana di superficie, l’anello di raccordo nella tangenziale a nord da e per l’aeroporto, le grandi ciclabili, la Grezzanella, opera quest’ultima di cui chiederemo con forza il completamento. Un patto politico preso con le segreterie guardandoci dritti negli occhi, con la massima lealtà e rispetto, firmando un accordo duraturo di buona amministrazione e di rilancio politico della città per realizzare il programma proposto che realizzeremo insieme a tutti coloro che hanno a cuore il bene di Villafranca. Presteremo ancora maggiore attenzione alla cultura con l’apertura e la valorizzazione dei nostri monumenti attraverso associazioni o fondazioni, alla Sicurezza, allo sport, grande attenzione al lavoro e al commercio, alla viabilità sia in centro che nelle frazioni, agli spazi di aggregazione per giovani e meno giovani, alla pulizia e al decoro urbano con l’introduzione dell’operatore ecologico di quartiere, alla realizzazione di nuove aree verdi al completamento del parco del Tione e all’avvio del polo scolastico, il tutto per una migliore qualità della vita. Su queste nostre proposte ha prevalso una forza popolare e non populista che ci ha premiati con una alta percentuale di consenso che non dà nessun dubbio su chi ha vinto le elezioni . E’ evidente che è prevalsa l’idea che si possano governare le complessità e non liquidarle, come in alcuni casi, con arroganza. Ora spetta a noi dimostrare con i fatti di saper realizzare quanto abbiamo promesso. E lo faremo. Sarò il sindaco di tutti e a tutti queste stanze dovranno essere aperte. Ai consiglieri il compito più difficile: quello di ascoltare la città, i suoi umori, le sue voci. A voi anche il compito di esprimere il dissenso, esercitando il nobile, indispensabile principio della democrazia dove la minoranza saprà fare la sua azione di controllo e avrà dal sottoscritto e da tutti noi la massima collaborazione ed il supporto per esercitare la loro funzione augurandoci un dialogo costruttivo nell’interesse della città. Chiudo ringraziando i miei genitori per essere stati un esempio di vita, la mia famiglia per l’appoggio incondizionato, la mia frazione Alpo che mi ha visto nascere e crescere, e Villafranca che in questi dieci anni ho imparato a conoscere ed amare».