Essere genitori è un’arte imperfetta. E’ il titolo del ciclo di incontri al Centro Anck’io di via Marconi dove Cinzia Marostegan, pedagogista che collabora da tempo col Comune, cura uno sportello di ascolto e consulenza. A Villafranca c’era un percorso reinventiamoci. Da questa esperienza è nata la necessità di realizzare una serie di incontri dedicati ai genitori. «Il titolo è una provocazione – dice Marostegan -. Primo obiettivo è sapere di partire dall’essere imperfetti. Importante che genitori abbiano un incontro e un confronto. Secondo obiettivo è alleviare la solitudine educativa. Potersi confrontare all’interno del gruppo fa vedere che non si è gli unici ad avere certe problematiche. Terzo obiettivo aiutarli ad essere un sostegno reciproco. Passare da senso di impotenza e fatica a vedere di avere un potenziale da mettere in campo col figlio. Colpisce molto lil senso di solitudine che il genitore si sente addosso. Mette in discussione il fatto di avere delle risorse personali per affrontare l problema. Invece devo sperimentare che le risorse le ha. Difficoltà con i figli sono i confini: uso cellulare, internet o computer, relazioni tra i ragazzi con questi mezzi. Come guidare i figli in un mondo pieno di opportunità. Dove dare delle autonomie ai figli. La complessità e la vulnerabilità sono le sensazioni che sentono i genitori».
Sono quattro serate dedicate a varie fasce d’età. 3-6 anni il 23 gennaio e 6 febbraio ‘’Faccio quello che voglio io’’, 6-9 anni il 20 febbraio e 6 marzo ‘’Nessuno mi può giudicare nemmeno tu’’, 9-12 anni il 20 marzo e 3 aprile ‘’Non sono come tu mi vuoi’’, oltre i 12 il 10 e 17 aprile
«Dobbiamo essere propositivi versi i genitori come succede a Dossobuono con Parliamone – dice l’assessore Nicola Terilli -. Si fa meno fatica a fare educazione civica e rispetto delle regole coi ragazzi che non coi genitori. C’è necessità di fare rete per mettere al centro la relazione e l’educazione. Le insicurezze dei genitori sono sempre più evidenti».
Saranno accettate 20 persone al massino e quindi bisogna prenotarsi. «Le serate sono sempre molto partecipate – spiegano le educatrici Giovanna Zoccatelli ed Elisa Cordioli -. Ma se c’è bisogno la serata viene ripetuta».