Far divertire il pubblico. E’ sempre stato questo l’obiettivo della rivista e ieri sera lo spettacolo ‘‘Can da l’Oca’’ ha rappresentato un ritorno alla tradizione per la Fondazione Compagnia Aurora. «Questa è la vera rivista – ha commentato il regista Gianni Piazzi – con dei personaggi caratteristici che non hanno tempo».
La 62ª rivista ha recuperato la ‘‘villafranchesità’’ ed ha strappato risate dall’inizio alla fine seguendo la vena comica dei tre pensionati che ciacolando al bar hanno rappresentato la gente tipica di Villafranca, tra autoctoni (Galineta Giancarlo Bellesini, figlio del grande Nuto) e importati (il maresciallo Filippo Menditto, 40 anni sul palco, e il valesan Mariano Melchiori, incontenibile in scena). Hanno accompagnato la storia d’amore nata ai supermercati Martinelli (eccellente la ripresa esterna) dei due ragazzi (Elisa Galli e Thomas Benedetti) ed ironizzato sulle madri (Laura Murari ed Alessia Antinori) troppo ‘‘esuberanti’’. Spazio, come da locandina, al passaggio di consegne tra il vecchio sindaco Mario Faccioli (el can de Rosegafer.) e il nuovo Roberto Dall’Oca (el conte de l’Alpo), interpretati da Gian Melchiori e Andrea Raule, con un finale tutto da vedere ed ascoltare e qualche riferimento al passato di cui parleremo a fine rivista. «Tutti molto bravi – ha sottolineato il primo cittadino particolarmente divertito – . Era la prima rivista con la nuova amministrazione di cui hanno iniziato a raccontare satiricamente l’operato ricordando qualche aspetto di quella che ci ha preceduto».
Spazio con misura giusta ai balletti e un video wall non troppo invadente Da stasera repliche fino a martedì 5 marzo in sala Ferrarini con ancora qualche posto disponibile vista l’aggiunta di una serata.