Diventano quattro le vetture a disposizione dell’Auser per il Servizio Stacco, un progetto mirato al trasporto di chi altrimenti non avrebbe la possibilità di recarsi nei vari presidi medici e non solo. E’ il fiore all’occhiello dell’Auser, vista l’estrema importanza che questo servizio ricopre all’interno della comunità a favore delle persone che hanno bisogno di assistenza. Delle quattro auto, una è di proprietà e tre in comodato d’uso. Una è anche attrezzata per il trasporto delle carrozzine. «Con questo servizio – sottolinea la presidente Marisa Butti – veniamo in contro alle esigenze di anziani e disabili sul territorio, persone sole o con supporto familiare non sempre presente».
Stefano Baciga, responsabile dei volontari, dà un po’ di cifre: «Gli autisti sono 14 autisti con 4 centraliniste. Nel 2019 sono 2580 i servizi richiesti, quelli fatti 2397 anche di domenica., 83753 km percorsi pari a 4353 ore lavorative perché bisogna anche aspettare la persona oltre che accompagnarla all’ospedale. Ci sono persone che non potrebbero nemmeno uscire per fare la spesa, figurarsi andare all’ospedale. Se qualcuno ci dà una mano possiamo fare ancora di più».
L’assessore Nicola Terilli evidenzia come il trasporto diventi anche un modo per socializzare con l’anziano e farlo sentire meno solo. «Il ruolo dei volontari va oltre il semplice servizio. Si generano empatie con l’anziano e sono sentinelle per i servizi sociali perché ci segnalano situazioni di solitudine, marginalità o degrado. C’è enorme necessità di risposte su questa problematica perché aumentano sempre più le persone anziane che hanno bisogno. Bene che aziende abbiamo investito in questo progetto di solidarietà sociale che dà attenzione alla fragilità. Il ricambio generazionale non è così veloce e gli anziani sono fondamentali nelle famiglie e nella comunità».
Paolo Fagian (Pmg) sottolinea come Villafranca abbia numeri straordinari.
Infine la benedizione di don Daniele per l’auto e chi vi salirà sopra: «E’ bello che ci sia una realtà così che si dà da fare con un servizio impegnativo, preciso e continuativo».
A conclusione piccolo incontro conviviale al ristorante del Centro Sociale dove Giancarlo Bertolotto ha servito il pasto tipico del periodo: gli gnocchi.