«Insieme per non morire finanziariamente». La comunità villafranchese si è mobilitata per la manifestazione di protesta pacifica e nel rispetto delle regole dei commercianti del paese nella giornata del primo maggio dedicata al lavoro che non c’è più.
Tantissimi lavoratori dei negozi di abbigliamento, bar, centri estetici, parrucchieri, fotografi, ristoranti, alberghi, palestre e quanti altri si sentono coinvolti nelle scelte di un governo che considerano ritardatario nelle decisioni e complice dello stato di crisi irreversibile in cui stanno versando tutte le partite iva ed i loro dipendenti. Tutti in fila sui marciapiedi e in piazza per 5 minuti di silenzio assordante. Poi un lungo applauso con tanti che si sono unti anche da finestre e balconi.
«Ci hanno detto di stare due mesi chiusi e in casa e l’abbiamo fatto – dichiara amaramente Andrea Curzio, che ha lanciato l’iniziativa – . Ora devono darci regole e tempi certi per l’apertura. Anche noi abbiamo paura del virus ma non possono impedirci ancora di lavorare. Altrimenti ci diano il sostentamento economico per poter sopravvivere». Sulla stessa linea Feliciano Meniconi di Villafranca Shopping: «Chiediamo solo di poter lavorare nella sicurezza di tutti. Se continueranno a rimandare le aperture sarà la fine per tutti noi. Dopo non riaprirà nessuno. Nel frattempo servono sussidi al settore».
Il Comune si è stretto attorno ai commercianti. Presenti il sindaco Roberto Dall’Oca con l’assessore al commercio Riccardo Maraia e buona parte della giunta.
«Gli operatori hanno espresso civilmente e nel rispetto delle regole il disappunto e la loro disperazione per il protrarsi di una chiusura forzata senza che ci sia un supporto adeguato da parte del governo come aiuti economici, protocolli e regole certe per poter riaprire. Purtroppo per molti, se non cambiano in fretta le cose, il destino è segnato e potrebbero trovarsi a chiudere l’attività. Un danno irreparabile per tutta la comunità di Villafranca che ha un cuore commerciale».